Le donne lottano da sempre contro quel soffitto di cristallo fatto di consuetudini e discriminazioni, molto spesso indirette, che rende difficile per loro l’accesso ad alcune professioni, la progressione nelle carriere o l’assunzione di ruoli di responsabilità, a prescindere dalle capacità professionali. Nel contempo viviamo in un periodo in cui l’abilità a fornire prestazioni di alto livello, prendere decisioni adeguate e nei tempi richiesti, senza perdere di vista la visione globale e gli obiettivi a lungo termine sono competenze necessarie e critiche. Secondo “The Economist” la sfida più significativa che le imprese si trovano a fronteggiare riguarda proprio l’identificazione, la selezione e lo sviluppo degli individui in grado di lavorare con successo a livello di management intermedio e senior. Pertanto per vincere questa sfida non è possibile relegare buona parte delle risorse umane delle imprese a ruoli secondari e meno remunerativi, le aziende devono quindi curare i loro talenti senza effettuare discriminazioni di genere.
Le organizzazioni sportive devono, quindi, pianificare con anticipo lo sviluppo delle donne che ritengono possano giungere a ricoprire ruoli di leadership, servendosi di maggiore immaginazione nel trattenere le migliori.
A questo proposito si è svolto a Torino il primo incontro di un progetto europeo per lo sviluppo delle donne manager nello sport. Per saperne di più: http://www.provincia.torino.it/sport/newsletter/archivio/dwd/2010/num04/News_WILD-luglio2010.pdf
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