Se si mettono su un motore di ricerca queste parole “London olympic games mental preparation” potete farvi un’idea dell’importanza che ha acquisito l’allenamento mentale nel mondo sportivo, di cui non si può che essere soddisfatti. Facendo la stessa ricerca in italiano si raccolgono pochissime notizie e lo sconforto è d’obbligo. In un articolo scritto dopo le Olimpiadi di Pechino, http://www.ceiconsulting.it/it/publications/articles/doc008.pdf, avevo messo in evidenza come dalle dichiarazioni ai giornali di allenatori e atleti si evidenziasse la presenza di ostacoli a fornire prestazioni vincenti che rientravano nella dimensione psicologica e sociale. A queste difficoltà solo alcuni atleti e Federazioni rispondono servendosi della consulenza di psicologi dello sport, mentre la gran parte si affida più semplicemente a soluzioni fondate sull’idea che l’allenamento, l’esperienza di anni di gare e il tempo dovrebbero risolverle. Il fatto che tutt’oggi non vi sia nulla che metta in evidenza che si stia lavorando in questa direzione sembra, purtroppo, confermare il disinteresse da parte delle nostre organizzazioni sportive a investire risorse nell’allenamento mentale.
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