La partita dll’arbitro Rocchi è stata ampiamente valutata in modo negativo. Non ha compiuto solo un errore ma una serie, dall’ammonizione iniziale alla convalida del goal dopo il rigore. Dal punto di vista mentale non sono errori dovuti alla velocità del gioco o al non essere posizionato in modo da potere vedere, perchè di errori di questo tipo se ne può commettere uno e non quattro consecutivi nell’arco di 30 minuti. Si tratta, a mio avviso, di un tipico errore di presunzione e di arroganza, a conferma di ciò Rocchi non si è mai consultato con i suoi collaboratori. Siamo, in questo caso, nella situazione opposta alla subordinazione psicologica, domina la componente autoritaria e si può cambiare il corso della partita con decisioni che si basano su comportamenti rigidi e dogmatici. Non è facile restare equilibrati quando il ruolo pone trabocchetti quali sono l’arroganza e la subordinazione, in questo caso Rocchi non c’è riuscito.
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