Lo sport fa piangere per le ragioni più diverse. Si può piangere di gioia, di rabbia, di delusione, di dolore, di fatica. Lo sport è un’attività che coinvolge la persona nella sua globalità perché per fare bene bisogna impegnare corpo e mente in modo intenso e senza risparmio. E’ un’attività ad alto tasso emotivo e non solo nel calcio dove Messi non è andato alla conferenza stampa di addio di Guardiola per non mostrare a tutto il mondo il suo stato psicologico. In atletica vi sono allenamenti che determinano al termine una condizione di fatica tale che porta anche alle lacrime, ma si piange anche per l’orgoglio di avere raggiunto un risultato incredibile. Piangere è un segno che lo stato emotivo ha raggiunto il suo massimo livello di tolleranza, anzi lo ha oltrepassato e rappresenta una reazione che libera l’atleta da una situazione diventata insopportabile e non più controllabile. Piangere fa bene.
Translate
Powered by Google Translate.
Articoli recenti
- Comunicazione e insegnamento
- Allenare la comprensione del gioco
- Rilassamento, una parola scomparsa
- Imparare è un viaggio attraverso errori e successi
- Sapere condividere
- Master Class: Mindfulness and ACT under Pressure
- 30 anni di consulenze negli sport di tiro
- Cosa si chiede di fare oggi ai genitori
- Salute e sicurezza sul lavoro nello sport
- Fra gli adolescenti c’è un’influenza reciproca fra attività fisica e soddisfazione nella vita
Archivi
Tag
allenamento.
allenatori
atleti
attenzione
attività fisica
autismo
bambini
Basket
benessere
Calcio
concentrazione
doping
emozioni
errori
genitori
giovani
golf
impegno
Inter
ISSP
Juventus
lavoro
maratona
master
mente
motivazione
movimento
Napoli
olimpiadi
prestazione
psicologi
psicologia
psicologia dello sport
psicologo
Roma
salute
Scuola
sedentarietà
sport
squadra
stress
talento
tenacia.
Tennis
Vincere
0 Risposte a “Lo sport fa piangere”