Il gesto di Delio Rossi è ovviamente da condannare e sicuramente rappresenta l’esito finale di un grado di tensione diventato per l’allenatore intollerabile. L’aspetto più grave è la mancanza di controllo che non è giustificabile in nessun modo e che dimostra la difficoltà di un uomo a gestire in modo adeguato situazioni di tensione. In questi casi si sente dire “si è persa la testa”, un po’ come nel caso della testata di Zidane a Materazzi. Certo il gesto attrae l’attenzione ma bisogna conoscere cosa è che è portato a questa reazione, perché se Rossi vuole capirsi e cambiare è dagli antecedenti che deve partire. Come mai non li aveva metabolizzati? Ne era consapevole? Spesso dico che gli allenatori di calcio avrebbero bisogno di servirsi di un consulente psicologo che li aiuti a vivere e gestire meglio meglio la loro carriera professionale. Se Rossi l’avesse avuto questo probabilmente non sarebbe successo. Anziché coltivare troppo spesso solo il loro orgoglio, perché non riflettono che la loro esposizione pubblica non li rende più forti ma più vulnerabili. Perché i manager l’hanno capito e vivono questa opportunità come un benefit che l’azienda offre loro?
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