Le storie di Schwazer e quelle del nuoto ambedue ancora oggi sui quotidiani dimostrano quanto sia difficile oggi fare l’allenatore anche negli sport individuali. Il ruolo del capo branco non è una prerogativa solo dei nostri simili a quattro zampe, deve esserlo anche per noi. Quando l’allenatore non svolge questo ruolo e gli atleti gli sfuggono di mano può succedere di tutto ed è ciò che è realmente accaduto Bisognerebbe imparare da Cerioni l’allenatore delle ragazze d’oro del fioretto che è riuscito a mantenere il gruppo unito sull’obiettivo da raggiungere indipendentemente dai rapporti personali fra le atlete oppure ascoltare gli sprinter giamaicani che se pur avversari hanno sempre dimostrato tra di loro cordialità e rispetto. Ripeto che un consulente psicologo avrebbe potuto aiutare in modo significativo questi allenatori e molti altri di cui non si parla sui giornali ma che commettono gli stessi errori.
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