Campioni di mentalità

Nel calcio è diventato un luogo comune affermare che abbiamo pochi campioni e che per questa ragione le nostre squadre hanno difficoltà a imporsi a livello internazionale. Gli allenatori dicono che abbiamo pochi talenti calcistici e che è questo il problema. Di solito  la definizione di talento si basa sulle abilità tecniche dei calciatori e sulla loro prestanza fisica, mentre si presta meno attenzione alle loro abilità psicologiche. Ciò determina che abbiamo probabilmente un solo giovane fuoriclasse, El Shaarawy e molti altri che sono sicuramente bravi ma che non emergono per continuità di gioco e capacità di fare la differenza in una squadra. A mio avviso si dovrebbe tenere maggiormente in considerazione lo sviluppo mentale dei calciatori e la loro abilità ad adattarsi ai differenti moduli di gioco delle squadre del nostro campionato. Se non si fa questo il rischio è di avere giocatori bravi ma che mostrano difficoltà di adattamento nel passaggio da una squadra all’altra o nel giocare contro avversari che hanno differenti moduli di gioco. Inoltre le elevate aspettative di questi giocatori e delle loro società possono rappresentare un ulteriore ostacolo al loro successo. Inutile ripetere che programmi di allenamento mentale potrebbero essere utili a loro per svolgere questa professione con successo.

 

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