Non era facile ripetersi, confermare il risultato vincente dopo l’exploit contro la Francia sarebbe stata la dimostrazione che il cambiamento di mentalità era qualcosa di relativamente stabile. La squadra italiana ha sempre lottato sino alla fine e questo è senz’altro un passo avanti rispetto al passato. E’ mancata a mio avviso la convinzione collettiva, che consiste nel sapere che il tuo compagno di squadra è disposto a fare l’impossibile per aiutarti a giocare al tuo meglio. Senza questa convinzione non si può vincere nessuna partita e si lascia il dominio del campo agli avversari. L’Italia ha commesso molti errori che mostrano la mancanza di questo mentalità: l’errore di Orquera al primo calcio, giocatori che litigano con gli avversari, palle perse per superficialità, troppo timidi e poca ferocia (come hanno ripetuto più volte i telecronisti). In sostanza, bene l’orgoglio ma per giocare alla pari bisogna tornare a osare: attaccare sapendo che si può perdere la palla e proprio per questo la palla va tenuta ben stretta e ogni giocatore deve sapere che accanto a lui ha un compagno pronto a aiutarlo.
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