Persone o macchine da medaglie

Il nuovo scandalo del doping nell’atletica e il dubbio che il prossimo vincitore del Tour de France sia dopato rappresentano fatti e domande che portano alla distruzione dello sport. Noi appassionati guardiamo i “nostri” atleti, per un attimo facciamo il tifo per loro ma subito dopo ci chiediamo se ciò che guardiamo è vero o se stiamo guardando dei truffatori. Forse è per questo che ci siamo tanto entusiasmati per le paralimpiadi Londra, perchè dentro di noi non concepiamo, ancora, la possibilità che siano dopati. Che fare allora? Sostenere che bisogna abolire la lotta al doping come alcuni dicono? No di certo! Una prima risposta potrebbe essere di non lasciare soli i giovani che fanno sport, soli con allenatori, genitori, medici o dirigenti che possono convincerli a fare scelte sbagliate. Parlerei con questi giovani e gli direi di parlare di questo grande problema che è il doping e di quali sono le ragioni per cui si può cadere in questa trappola e che cosa gli serve per essere convinti che si può vincere anhe senza farsi del male. Bisogna parlare e parlare e parlare senza lasciare mai lasciare sole le persone con i propri fantasmi e con le suggestioni che persone disoneste possono prospettargli. Sono convinto che nessuna organizzazione dello sport abbia mai agito in questo modo, perchè per loro è solo importante dire non dopatevi perchè fa male alla salute e perchè incorrete in un reato penale. Ma nessuno che s’interessi delle paure dei giovani e dei fantasmi che li agitano. Continuiamo pure con questa visione solo biologica dell’atleta ma non possiamo più nasconderci dietro il “te lo avevo detto” perchè come diceva De André “continuate pure a credervi assolti siete per sempre coinvolti”.

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