Gli aspetti mentali dell’intensità

La componente mentale di un allenamento a intensità elevata si compone di almeno tre aspetti.

  1. Comprende le abilità mentali che l’atleta deve mostrare in quella determinata sessione e che deve avere e già sviluppate ad alto livello, altrimenti non potrà metterle in atto in modo continuativo nella sessione di allenamento che sta per cominciare.
  2. Comprende quelle esercitazioni  o loro parti in cui l’allenatore e l’atleta sono convinti che possono essere effettuate in maniera ottimale (ad esempio, per uno sprinter che deve correre 3x300m, probabilmente si prevede  che almeno il primo, pur se faticoso, sarà corso nel tempo previsto. Nel tiro a volo, un atleta esperto sa che 20 piattelli su 25 di solito li colpisce se mentalmente s’impegna al suo massimo. Lo stesso vale per il tennis, in cui una giocatrice sa come può giocare quando è totalmente concentrata sullo scambio che sta eseguendo).
  3. Comprende quelle esercitazioni o loro parti che determinano la qualità di quella singola seduta di allenamento. Ad esempio, sarà ottima se lo sprinter riuscirà a correre come previsto anche la terza ripetuta sui 300m, oppure se il tiratore colpirà più piattelli oltre ai 20 che sa colpire; per la tennista vale lo stesso discorso, si tratta di giocare bene anche se si sente stanca o se deve mantenere un livello elevato di qualità di gioco in una esercitazione più lunga e più impegnativa del solito.
Questi  sono a mio avviso gli aspetti psicologici che vengono messi in gioco quando l’allenamento richiede intensità fisica e mentale e si allenano solo in quei momenti.

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