Molte idee e ben confuse

Oggi ho molte idee e ben confuse. Volevo scrivere della Juventus che segna spesso nel primo quarto d’ora della partita ma poi ha difficoltà a chiudere definitivamente con un altro goal, mentre nel secondo tempo perde di fiducia e solo per la bravura di Buffon e l’incapacità dell’Inter non perde la partita.

Poi ho pensato che, essendo all’inizio di un nuovo anno, avrei dovuto scrivere dell’importanza di giocare leale, senza doping, e dell’importanza della Responsabilità Sociale delle organizzazioni sportive ma anche delle singole persone e, quindi, di quale sia il ruolo della Responsabilità Sociale Individuale. E’ un tema sempre attuale e ho l’impressione che invece la questione doping venga sempre affrontata solo quando vengono scoperti dei casi di positività. Poi mi chiedo, vista l’importanza della lettura per lo sviluppo intellettuale (blog di ieri), quanti dei nostri dirigenti sportivi sono laureati?

Quest’ultimo pensiero mi ha portato a Luis Enrique e alle sue difficoltà nel gestire la Roma prima e ora il Barcellona. Avvertirà forse un senso d’inferiorità nei confronti dei campioni che allena, Totti e Messi fra gli altri ? Non lo so e ha anche avuto in ambedue queste esperienze uno psicologo nel suo team. Come se ne serve? Per cercare conferme alle sue idee oppure in altri modi?

Poi ancora i genitori: sanno veramente quanto sono decisivi nello sviluppo dei loro figli? Ma sono distratto da una telefonata di un ragazzo che  ha scelto come argomento di tesi la corsa in montagna, è un tema che mi appassiona e allora parliamo di affinità e differenze tra correre un 10.000 m in pista piuttosto che in  un bosco. Ora devo concludere perché ho ancora una lunga telefonata su skype con una tennista e un incontro con un’atleta che va a cavallo.

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