Barcellona e Juventus sono giunte a questa finale di Champions grazie alla forza di squadra, alla loro abilità a ragionare in termini di NOI. La forza del gruppo è un tema chiave per ogni allenatore, che deve essere in grado di stimolare questa continua partecipazione attiva e creativa dei suoi giocatori. Lo sappiamo bene noi italiani sino dai tempi di Bearzot che si servì del silenzio stampa per unire la squadra in campo. Lo sanno bene gli americani che hanno coniato l’espressione: “La squadra campione batte una squadra di campioni”, a indicare che anche la squadra ideale composta da soli campioni deve comunque integrare le competenze di ognuno per potere esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. A questo riguardo Pat Riley, ex allenatore dei Los Angeles Lakers, ha raccontato che da giovane Magic Johnson faceva molti canestri ma la sua squadra era sempre depressa e frustrata, perché i suoi compagni di squadra si sentivano inutili. Decise che quella situazione era per lui insopportabile e da quel momento il suo comportamento in campo cambiò, mettendo le sue capacità al servizio della squadra. L’umore della squadra mutò completamente, i compagni furono molto più motivati, incrementarono le loro abilità e continuarono ugualmente a vincere.
Domani la Juventus può perdere se gioca con l’atteggiamento della vittima mentre il Barcellona può cadere a causa di un atteggiamento presuntuoso e certo del risultato. Questo non deve accadere se vogliamo vedere una partita degna della finale di Champions. Come sempre alla fine una delle due due squadre vincerà e sarà comunque quella che avrà lottato senza sosta e con intelligenza tattica, mettendo i propri giocatori migliori nella condizione di esprimersi in modo vincente.
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