Spesso i giocatori si valutano per gli errori che hanno commesso. Meno spesso si valutano in relazione a ciò che avrebbero dovuto fare per essere più efficaci e ancora più raramente prevedono prima della gara un piano alternativo, il Piano B, nel caso in cui si trovino in difficoltà. Questo approccio passivo alla partita può essere determinato dal desiderio di seguire le indicazioni fornite dall’allenatore ma ciò avviene in modo schematico e poco partecipativo. In ogni caso evidenzia un atteggiamento di pigrizia mentale, determinato dal non pensare a soluzioni alternative.
In queste situazioni i calciatori dovrebbero essere in grado di attivare un modo di pensare alternativo, che abbia al suo centro la volontà di modificare in modo efficace i comportamenti che hanno condotto a commettere gli errori. Giocatori con un ridotto livello di consapevolezza personale e un basso livello di autostima tendono a essere i più influenzati negativamente da questo atteggiamento di accettazione passiva dei compiti ricevuti dall’allenatore. Sono inoltre individui con una limitante capacità di analizzare più informazioni nello stesso tempo. L’effetto sulla prestazione in partita consiste nel diventare impulsivi nell’azione, agendo così senza pensare. Un altro tipo di reazione inutile consiste nell’abbandonarsi all’idea di non sapere essere in grado di affrontare le situazioni, con conseguente tendenza a deprimersi o a assentarsi dal gioco.
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