Tokyo 2020: le olimpiadi del caldo estremo

A Tokyo 2020 dal 22 luglio al 9 agosto si svolgeranno leOlimpiadi più calde della storia, con un rischio superiore al 90% e simile a quello delle zone desertiche, con condizioni di stress termico non compensabili dall’organismo umano utilizzando un indice chiamato Wbgt (wetbulb globe temperature), con cui si valutano i rischi anche per i militari impegnati. A rischio non solo la qualità delle prestazioni importanti ma soprattutto la salute degli atleti. Per le corse su strada si ripeterà l’incubo dei mondiali di Doha. Ma lo stesso problema avranno anche gli atleti di sport apparentemente meno sfidanti dal punto di vista motorio come gli sport di precisione (tiro con l’arco, tiro a volo e golf) dove la combinazione umidità+caldo sarà devastante e determinerà uno stress di tipo estremo per il fisico (basti pensare alla difficoltà della frequenza cardiaca, aspetto decisivo in queste prestazioni) e per la mente che dovrà trovare soluzioni a queste reazioni fisiologiche assolutamente non abituali e salutari

Molti atleti stanno utilizzando un nuovo dispositivo: E-Celsius. Una capsula da ingoiare che al suo interno contiene un sofisticato termometro di 17 millimetri e 1,7 grammi di peso. Al suo interno una batteria all’ossido d’argento alimenta un sensore le cui vibrazioni variano a ogni minimo cambiamento della temperatura dell’intestino che vengono trasmesse a un pc esterno. In tal modo, i parametri vitali degli atleti verranno costantemente monitorati e in presenza di una loro variazione significativa gli atleti verranno fermati.

La governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha detto che «è come se Tokyo fosse immersa in una sauna permanente, tutti i giorni». Preoccupazione anche per il pubblico, «non certo allenato come gli atleti». Per questo alcuni interventi sono già stati previsti: su più di 100 chilometri di strade  saranno spruzzati degli spray con un prodotto che respinge il calore e i raggi ultravioletti, per ridurre il caldo «di otto gradi centigradi», ha detto Koike. Ma potrebbe non bastare. Il presidente di Tokyo 2020, Yoshiro Mori, ha chiesto al primo ministro Abe di adottare una misura per ottimizzare le ore di luce e per poter sfruttare le prime ore del mattino per gli sport all’aria aperta.
A causa del calore nel 1964 si era optato per far svolgere i giochi in ottobre, ma nel 2020, per motivi di diritti televisivi, non è possibile.

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