Le parole rivelano cosa pensiamo degli atleti

Parlare rivela la concezione che le persone hanno dei loro interlocutori, nel caso degli allenatori rivela qual è la concezione di un allenatore nei confronti dei suoi atleti.

Non è ovviamente una questione di conoscenza grammaticale ma di un modo di esprimersi in cui l’accento viene posto sull’atleta evidenziandone una sua concezione passiva da parte dell’allenatore. Come se si trattasse di persone, gli atleti, che cambiano in reazione allo stimolo (le parole del coach) e non in quanto sono agenti attivi del proprio miglioramento.

Infatti è frequente sentire frasi di questo tipo:

  • Bisogna motivare gli atleti
  • L’allenamento deve andare a migliorare abilità degli atleti
  • E’ chiaro che questo qua si abbatte subito
  • Stimolarli li rende impegnati mentalmente
  • Quando vado a fare visualizzare il mio atleta
Queste affermazioni sono solo alcune fra le tante che sento esprimere sui campi e che descrivono l’allenatore come una specie di mago che cambia le persone. Questo atteggiamento rivela una concezione dell’atleta come colui che deve reagire e l’allenatore come l’addestratore di persone che senza una guida di questo tipo non possono migliorare.
Hai mai riflettuto sulle parole che usi? E sull’effetto che detrminano sugli atleti che alleni?

 

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