Si parla molto delle conoscenze e delle competenze dello psicologo dello sport.
Si parla molto meno dell’atteggiamento con cui questo professionista dovrebbe affrontare:
- Le situazioni che avvengono in allenamento e in gara
- Il rapporto di collaborazione con gli allenatori e lo staff sanitario
- I pregiudizi e le aspettative di un ambiente sportivo sullo psicologo e il suo ruolo
- I propri punti di debolezza personali e professionali
- La flessibilità e la determinazione con cui proporre e svolgere il proprio lavoro
Di seguito propongo alcuni atteggiamenti che possono rivelarsi utili allo psicologo come momenti di riflessione e di valutazione di se stesso:
- Disponibilità all’ ascolto e all’ osservazione, limitando il più possibile proiezioni soggettive o rigidità personali
- Mantenere un equilibrio fra il programma di intervento proposto e la necessaria adattabilità e flessibilità di fronte alle esigenze e alle problematiche che emergono nella quotidianità
- Calibrare il proprio ruolo e la propria credibilità nel rapporto con allenatore, staff tecnico e dirigenti sportivi.
- Attitudine e interesse a svolgere una funzione di facilitazione, di mediazione e animazione in base alle esigenze del gruppo
- Riuscire a trovare un ruolo credibile come psicologo del gruppo di lavoro, con lo staff tecnico, superando possibili e diffusi pregiudizi
- Percepire una sufficiente fiducia e e autostima nel confrontarsi anche con situazioni di criticità e con gruppi chiusi o conflittuali
- Saper usare esempi e un linguaggio tipico dell’ ambiente sportivo, basandosi se possibile su una reale convinzione e sulla conoscenza dell’ ambiente
- Saper illustrare metodologie e suggerimenti con un linguaggio e un grado di approfondimento adeguato ai destinatari dell’intervento
- Essere motivati a svolgere una funzione di equilibrata facilitazione di gruppo, paziente supporto alla crescita, o di incisiva mediazione fra persone. Duttilità e flessibilità nello svolgere i diversi ruoli nel contatto con il gruppo
- Apertura a riconoscere il proprio coinvolgimento emotivo nel seguire gli atleti e saper distinguere fra le diverse individualità e sensibilità, evitando la proiezione o l’ eccessiva identificazione
- Saper osservare e affrontare anche i fattori sociali e interpersonali presenti nei gruppi-squadra e nei gruppi di allenamento, per coglierne le implicazioni emotive positive e quelle conflittuali.
- Saper intuire il grado di stimolazione opportuno e necessario, per i diversi tipi di atleti, al fine di suscitare un opportuno livello di arousal e di stress, collaborando costruttivamente con lo staff tecnico
- Valutare le proprie prestazioni professionali sulla base di risultati sportivi e sul grado di accettazione del lavoro svolto e del coinvolgimento degli atleti e allenatori sul quanto proposto.
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