Sono poche le ricerche condotte sul tema calcio e autismo, di seguito gli studi sui giovani con ASD presentati in un articolo di Vetri e Roccella (2020). On the Playing Field to Improve: A Goal for Autism. Medicine, 56.
Hayward et al. (2016) hanno indagato su un gruppo di 18 bambini con ASD (7-11 anni) che hanno partecipato a un community-based program di 16 settimane Gli autori hanno valutato i risultati dell’attività fisica come le abilità pre e post-calcio, la frequenza dei partecipanti e la soddisfazione dei genitori. Lo scopo del loro programma di calcio era di insegnare ai bambini con ASD le abilità di base del calcio, dando loro l’opportunità di divertirsi e interagire con i coetanei. I risultati hanno supportato la fattibilità e l’efficacia di un programma di calcio perché evidenziando miglioramenti nella precisione dei tiri e nell’agilità sulle 15 yard. La soddisfazione generale dei genitori è stata molto buona e percepivano i loro figli come più attivi e divertiti nel giocare a calcio
Calcio Insieme è un progetto promosso dalla Fondazione Roma Cares (una Onlus legata alla AS ROMA e all’ associazione sportiva Accademia di Calcio Integrato). Cei et al. (2017) hanno reclutato 30 bambini con ASD (6-13 anni) per studiare gli effetti di un programma di allenamento basato sull’insegnamento del calcio. Tutti i bambini sono stati sottoposti alla valutazione motoria quantitativa iniziale e finale. Gli autori hanno utilizzato un approccio qualitativo per valutare le competenze psicosociali all’inizio e alla fine del periodo di allenamento attraverso interviste con i loro genitori e insegnanti dei giovani. I risultati hanno dimostrato che i genitori e gli insegnanti hanno percepito che la maggior parte dei bambini con ASD hanno migliorato le loro abilità psicosociali e comunicative. Le abilità motorie valutate quantitativamente hanno mostrato un miglioramento significativo nei sei seguenti test su dieci: camminare tra i coni, correre tra i coni, rotolare sul tappeto, saltare in alto (tre ostacoli di 20/30 cm), afferrare (cinque lanci da 1 a 5 m di distanza dall’istruttore) e rimanere in equilibrio sulla medusa [64].
Un terza ricerca è stata condotta da Chambers e Radley (2020) che hanno usato un approccio diverso. preferendo un intervento mediato dai pari per promuovere l’acquisizione di abilità in bambini con ASD. Gli autori hanno selezionato tre studenti maschi con autismo (rispettivamente di 11 e 12 anni) e hanno istruito una peer interventionist di 14 anni comune per tutti e tre i partecipanti. Le abilità calcistiche valutate erano il lancio, il calcio e la difesa. Durante le sedute di allenamento, il coetaneo spiegava e dimostrava le abilità calcistiche ai bambini con ASD e dopo l’esercitazione forniva istruzioni tecniche per correggere gli errori. Al termine dello studio, i tre partecipanti hanno acquisito rapidamente le abilità di calcio allenate e l’accuratezza nella esecuzione delle abilità persisteva nel tempo, in assenza di qualsiasi intervento da parte del compagno.
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