Spesso mi viene chiesto da allenatori, dirigenti e atleti al termine della loro carriera di proporgli un percorso di autosviluppo.
La maggior parte delle volte le persone hanno un’idea molto generica di cosa s’intenda per autosviluppo. Per cui l’identificazione e la strutturazione degli obiettivi di miglioramento è già comunque una parte significativa di questo lavoro su se stessi.
Sempre in questa fase iniziale va chiarito un altro aspetto altrettanto essenziale che viene spesso trascurato e di cui non si ha piena consapevolezza: il tempo.
Significa parlare del tempo che servirà per ottenere gli effetti desiderati, imparare a utilizzarli e poi interiorizzare il concetto di miglioramento continuativo, quindi, di un processo di perfezionamento che non avrà mai una conclusione. La consapevolezza del tempo richiesto è importante poiché le persone pensano che sia sufficiente capire per mettere subito in atto il comportamento desiderato. Non sanno o non vogliono riconoscere che il cambiamento richiesto si deve adattare alla loro realtà quotidiana e deve tenere in considerazione le reazioni degli altri, le loro motivazioni e le aspettative. Di conseguenza, il fornire loro una dimensione temporale li aiuta a prendere consapevolezza delle difficoltà tipiche delle relazioni umane e di quanta applicazione serve per realizzare i propri obiettivi
Qui sotto riporto una tabella che può servire a comprendere il percorso di coaching all’interno del quale ci si dovrebbe inserire e le sue varie fasi.
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