Avete mai sentito parlare di organizzazioni sportive che, in questo periodo, si siano rivolte a psicologi per parlare con i loro atleti e allenatori su come affrontare la pandemia, allo scopo di responsabilizzarle e diffondere quei comportamenti di ognuno che servono per salvaguardare la salute del gruppo?
Il role playing, giochi di ruolo, nascono proprio dalla consapevolezza che tramite il coinvolgimento diretto delle persone in una situazione specifica, in questo caso ad es. medico che spiega le regole da tenere in questo periodo e atleta/allenatore che le accetta. L’immedesimazione in uno di questi personaggi porta a ricercare le informazioni necessarie per sostenere il ruolo richiesto e avvia un processo di auto-convincimento.
E’ un modello ideato da Kurt Lewin nel 1942 per cambiare le abitudini alimentari degli americani che già in quegli anni produsse risultati molto positivi.
Per realizzare questo approccio oggi, nelle nostre società sportive e nelle federazioni, servirebbero dirigenti che ricercano soluzioni alle difficoltà legate alla facilità del contagio non solo nel classico modo di ordinare cosa va fatto ma che si servano, anche, di un sistema basato sul coinvolgimento attivo dello staff e degli atleti nel promuovere un senso di responsabilizzazione collettiva.
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