Come prepararsi al mondiale di calcio

Si è già parlato molto di come i calciatori  e le squadre dovrebbero affrontare questa stagione sportiva in cui la Coppa del mondo si gioca per la prima volta in inverno, spezzando in due parti i campionati nazionali. Penso che i giocatori dovrebbero ragionare con l’idea che la partita più importante è quella successiva, senza fermarsi a considerare che è una di campionato, di coppa europea o sarà la prima del mondiale. Infatti, quando si conduce una vita particolarmente impegnativa, giocando ogni settimana partite importanti con la consapevolezza che questo tipo d’impegno si protrarrà sino quasi all’estate del 2023, bisogna ragionare nel dare il meglio di se stessi durante la settimana. Ciò permette di non stressarsi inutilmente con pensieri negativi che riguardano come mantenere la forma fisica e mentale per un periodo così lungo, la paura d’infortunarsi o le troppe partite da giocare ad alto livello. In quest momenti, si deve pensare a ciò che si può controllare nell’immediato, la prossima partita, lavorare per togliersi dalla mente responsabilità maggiori e, poi, lavorare per recuperare. Proprio il recupero dalla partita appena giocata è, a mio avviso, un aspetto centrale dell’allenamento dei calciatori, dalla prevenzione degli infortuni al rilassamento e allo stare con le persone che si ama. Maggiore è l’impegno nel gioco, maggiore è l’importanza di questa fase di recupero. L’impegno è a non accumulare stress psicofisici inutili ora, che sommandosi a quelli futuri possono favorire infortuni e comunque una condizione di stanchezza mentale che richiederebbe tempo per essere smaltita.

Il mio pensiero è quindi di stare concentrati sul presente, che sono la partita stessa e i giorni che separano da questo evento. Il secondo passo, è di dedicare del tempo a recuperare, per potersi ri-mettere dopo pochi giorni nella condizione migliore per giocare un altro incontro. I calciatori, e soprattutto quelli che ipotizzano di giungere alla fase finale del mondiale, dovrebbero ridurre al minimo i loro impegni mondani e sociali, poiché i loro problemi di forma psico-fisica non riguardano solo come arrivare bene a questa competizione ma successivamente riguarderanno come continuare la stagione fino alla conclusione del campionato e delle coppe per le squadre che avranno anche questo impegno.  Sono convinto che i mesi peggiori per i calciatori saranno quelli del dopo mondiale, perchè saranno giustamente stanchi mentre invece le aspettative delle squadre nei loro confronti continueranno a essere elevate. Ancora di più, in questa terza fase della stagione sportiva, sarà importante il lavoro sul recupero che dovrà essere svolto dai calciatori con il pieno sostegno del Club, dell’allenatore e della squadra. La coesione di squadra giocherà un ruolo primario nell’eliminare le lamentele e l’aggressività di chi non è andato al mondiale contro le attenzioni rivolte a chi ci è andato e viceversa nel non permettere una riduzione dell’impegno e della collaborazione in campo in chi ha giocato il mondiale.

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