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Le Olimpiadi dove si manifesta l’eccellenza

Parlare di prestazioni alle Olimpiadi significa più spesso che in ogni altra competizione parlare di eccellenza. Con questo termine si indicano performance rare, non usuali e difficilmente ripetibili.

In un’epoca di narcisismo straripante, in cui molti ricercano l’originalità camuffandola per creatività e unicità personale, le Olimpiadi ci mettono di fronte alla realtà di prestazioni realmente eccezionali che solo qualcuno riesce a esprimere in questa gara in cui sono coinvolti i migliori atleti del mondo.

Vorrei soffermarmi su questa idea, fra tutti i partecipanti poco più del 10% vincerà una medaglia e fra questi circa il 3% vince l’oro. L’eccellenza è una rarità ma nella vita quotidiana quasi sempre si utilizza questo termine per prestazioni umane di molto inferiori.

Sarebbe opportuno che anche nella vita quotidiana si utilizzasse la parola eccellente, per attività e prestazioni che lo sono per davvero e non semplicemente abbastanza buone, buone o anche ottime.

Purtroppo non sarà così, poiché i social media premiano chi riesce a raggiungere più persone, quindi la popolarità, piuttosto che il contenuto della prestazione.

Accontentiamoci quindi di questo evento che avviene una volta ogni quattro, che rimette in ordine il valore del qualità dell’esecuzione (il contenuto) e non la popolarità dei protagonisti.

Le ragioni per cui con la tonsillite Sinner non può gareggiare

Questo articolo spiega con chiarezza le probabili ragioni della tonsillite di Jannik Sinner e i motivi per cui è fortemente sconsigliato partecipare durante questa malattia a eventi agonistici: Keaney LC, et al. The impact of sport related stressors on immunity and illness risk in team-sport athletes. J Sci Med Sport (2018).

Gli atleti sono continuamente esposti a fattori di stress che hanno il potenziale di deprimere le funzioni immunitarie e aumentare il rischio di infezioni, in particolare le infezioni del tratto respiratorio superiore o il comune raffreddore. Infatti, è la malattia infettiva più comune segnalata dagli atleti d’élite. La malattia è di grande preoccupazione per gli atleti poiché può interrompere l’allenamento e le prestazioni.

Per comprendere perché gli atleti sembrano avere un rischio maggiore di infezione, è emerso il campo dell’immunologia dell’esercizio. Gli studi in quest’area si sono principalmente occupati di identificare i marcatori immunitari che possono essere utilizzati per prevedere la suscettibilità degli atleti alle malattie, principalmente negli atleti di resistenza. In particolare, l’immunità della mucosa e le risposte delle citochine dei linfociti T sono state trovate essere determinanti chiave del rischio di infezioni pe questi fattori di stress includono l’allenamento, la competizione, i viaggi, gli ambienti estremi, lo stress psicologico, la privazione del sonno, la cattiva alimentazione e il consumo eccessivo di alcol.

I sintomi comuni includono mal di gola, mal di testa, naso che cola e tosse e possono derivare da cause infettive (eziologia virale, batterica o fungina) o non infettive e infiammatorie (ad esempio causate da allergie, asma e traumi alle membrane epiteliali respiratorie).

 

Ultimi giorni di preparazione alle Olimpiadi

Iniziano le Olimpiadi di Parigi 2024 e molti atleti e squadre per coronare il loro sogno si troveranno nella condizione di dovere fornire la prestazione che vale una vita sportiva. I Giochi olimpici sono l’evento più importante per ogni atleta, è la gara che può cambiare la loro carriera sportiva, molto più di un mondiale. Vale per chi ha già vinto e vorrebbe ripetersi e per quegli atleti e squadre che si trovano per la prima volta nel ruolo di protagonista. Infatti, nonostante gli scandali del doping e i problemi politici, vincere una medaglia alle Olimpiadi continua a essere il sogno di ogni atleta e per chi è disposto allottare sino alla fine rappresenta veramente tutto quello che non si osava pensare, per timore che il desiderio non si realizzasse.

Ciò che gli atleti devono gestire in questi giorni è il loro panico, si può oscillare dalle vette della sicurezza nelle proprie capacità, sostenute dai risultati sportivi ottenuti, a momenti di puro terrore in cui gli scenari più negativi sembrano prendere il sopravvento. Più raro che provino queste emozioni quegli atleti che non sono da podio, che aspirano a un piazzamento dignitoso, che sono già contenti di gareggiare durante il più grande evento sportivo mondiale.

Per gli altri, quelli che aspirano a una medaglia, quelli nelle prime posizioni del ranking mondiale, l’attesa può essere sfibrante. Bisogna sapere gestire questa fase di attesa, accettando questo rumore emotivo di fondo in tutte le sue sfumature, riducendo le emozioni distruttive con stati d’animo e pensieri costruttivi. La gara con se stessi non comincia al pronti-via, è già iniziata in questi giorni. Perché il prima determina il dopo, come si affrontano le giornate immediatamente precedenti determina come si arriverà al giorno della gara.

Spesso chiedo agli atleti quale sia la parte mentale del loro riscaldamento finale poco prima della gara. Per molti consiste nel ripetersi mentalmente la prova che dovranno affrontare oppure si servono di parole scelte da loro per raggiungere un livello di attivazione emotiva ottimale. Questo lavoro mentale determina un misto di sentimenti, sensazioni fisiche e pensieri che consente di essere focalizzati solo sulla loro prestazione. In questo modo giungono agli attimi che precedono la partenza, dentro la loro bolla, totalmente presi da quello che stanno per fare, poi si parte e tutto succede, o dovrebbe succedere, in modo apparentemente spontaneo. Ovviamente non è così, ogni sport richiede un equilibrio tra aggressività e combattività e capacità di stare sul compito senza diventare impulsivi. E’ come in Formula 1 bisogna osare e attaccare senza cadere nella trappola di volerlo fare a tutti i costi indipendentemente dalla situazione.

Pochi giorni al più grande evento dello sport

Fra qualche giorno iniziano le Olimpiadi di Parigi 2024.  Dai Giochi di Atlanta 1996 seguo atleti e atlete che partecipano al più grande evento mondiale sportivo, alcune volte sono stato con loro mentre altre volte, come sarà per questa, li ho seguiti a distanza.

Lavorare con persone che lottano per dare il meglio di sé e per vincere una medaglia olimpica è una grande responsabilità e una grande emozione. Gareggiare ai Giochi Olimpici è la realizzazione del sogno di ogni atleta, che si fonda su una lunga preparazione che stravolge la loro vita e che dà loro una visibilità quasi impensabile per la maggior parte degli sport.

Lavorare con loro è una responsabilità notevole, poiché ti viene richiesto di prepararli a essere mentalmente pronti quando verrà il momento di gareggiare. Essere pronti non è facile e probabilmente non è neanche facile a spiegarlo. Non si tratta solo di essersi preparati al meglio ma è qualcosa che va oltre la condizione psicofisica raggiunta attraverso i mesi di allenamento e di gare. Vincere una medaglia olimpica significa entrare per sempre nella storia dello sport mondiale e già solo questa idea può togliere il respiro a chiunque. Anche gli atleti degli sport meno seguiti dai media e sui social in questi giorni vengono intervistati e raggiungono una visibilità di molto maggiore rispetto a quella a cui sono abituati, ad esempio, quando gareggiano ai campionati del mondo, che per tutti è il secondo evento sportivo più importante.

Alle Olimpiadi vince chi è capace di gestire al meglio questo tipo di stress oltre a quelli provenienti dalla competizione. Ci sono atleti e squadre che falliscono proprio per questa ragione, non si sono preparati a queste situazioni e lo stesso villaggio olimpico può essere una fonte di distrazione che allontana dallo stare concentrati su se stessi. Fra gli atleti professionisti, molti come i tennisti e i ciclisti vi partecipano non tanto perchè la loro carriera possa cambiare in caso di successo ma vogliono esserci proprio per il valore che questo evento rappresenta, voglio essere ricordati come parte di questa storia.

Fra pochissimi giorni tutto avrà inizio, fra entusiasmo e paura, sarà un bellissimo spettacolo e, quindi, che vincano i migliori.

Gestire lo stress agonistico di partecipare alle olimpiadi Parigi

Gestire lo stress agonistico di partecipare alle Olimpiadi è cruciale per qualsiasi squadra che mira a eccellere in questa competizione di altissimo livello. Ecco alcuni passaggi e strategie che una squadra può adottare per gestire al meglio lo stress durante le Olimpiadi di Parigi:

Preparazione Psicologica

  1. Supporto Psicologico Professionale: Assumere psicologi dello sport per lavorare con gli atleti, aiutandoli a sviluppare tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la visualizzazione e la meditazione.
  2. Sessioni di Mental Training: Integrare sessioni regolari di mental training nella routine di allenamento, focalizzandosi su strategie per mantenere la concentrazione e la calma sotto pressione.
  3. Creazione di Routine Pre-Gara: Aiutare gli atleti a sviluppare routine pre-gara che includano tecniche di rilassamento e attività che li aiutino a sentirsi centrati e preparati.

Supporto Fisico e Logistico

  1. Adeguato Recupero e Riposo: Assicurarsi che gli atleti abbiano abbastanza tempo per il recupero e il riposo tra le gare, inclusa una corretta gestione del sonno e dei tempi di allenamento.
  2. Alimentazione Bilanciata: Garantire che gli atleti seguano una dieta equilibrata e adeguata, con il supporto di nutrizionisti specializzati nello sport, per mantenere livelli energetici ottimali e ridurre lo stress fisico.
  3. Gestione degli Infortuni: Avere un team medico pronto a intervenire in caso di infortuni, fornendo trattamenti immediati e piani di recupero efficaci.

Supporto Emotivo e Sociale

  1. Ambiente Positivo: Creare un ambiente di squadra positivo e di supporto, dove gli atleti si sentano apprezzati e incoraggiati, riducendo così la pressione individuale.
  2. Comunicazione Aperta: Favorire una comunicazione aperta e onesta tra allenatori e atleti, dove le preoccupazioni e i problemi possano essere discussi liberamente e affrontati insieme.
  3. Coinvolgimento delle Famiglie: Consentire, ove possibile, il supporto delle famiglie, che possono offrire un conforto emotivo significativo agli atleti.

Preparazione Tecnica e Tattica

  1. Simulazioni di Gara: Eseguire simulazioni delle condizioni di gara, inclusi scenari ad alta pressione, per abituare gli atleti alla gestione dello stress in situazioni competitive.
  2. Analisi degli Avversari: Studiare gli avversari e sviluppare piani tattici dettagliati, riducendo l’incertezza e aumentando la fiducia degli atleti nelle loro capacità.
  3. Feedback Costante: Fornire feedback costruttivi e continui agli atleti durante tutto il percorso di preparazione, aiutandoli a migliorare costantemente e a sentirsi più sicuri.

Preparazione Logistica

  1. Pianificazione Anticipata: Organizzare ogni aspetto logistico con largo anticipo, compresi alloggi, trasporti e accesso alle strutture di allenamento, per ridurre le preoccupazioni organizzative.
  2. Adattamento al Fuso Orario: Arrivare a Parigi con sufficiente anticipo per adattarsi al fuso orario e alle nuove condizioni ambientali.
  3. Minimizzare le Distrazioni: Ridurre al minimo le distrazioni esterne, come interviste e attività promozionali, permettendo agli atleti di concentrarsi sulle loro prestazioni.

Conclusione

Gestire lo stress agonistico delle Olimpiadi richiede un approccio olistico che integri supporto psicologico, fisico, emotivo e logistico. Attraverso una preparazione completa e mirata, una squadra può affrontare le sfide delle Olimpiadi di Parigi con maggiore serenità e fiducia, massimizzando le proprie possibilità di successo.

10 dimensioni mentali per vincere le Olimpiadi

Mancano pochi giorni all’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024, proviamo a descrivere quali sono le caratteristiche mentali che hanno dimostrato nelle precedenti edizioni gli atleti e le atlete che hanno vinto una medaglia.

1. Determinazione e Tenacia

Gli olimpionici sono estremamente determinati e non si arrendono di fronte alle difficoltà. La loro tenacia li spinge a continuare ad allenarsi e migliorare, anche quando incontrano ostacoli o momenti di sconforto.

2. Concentrazione 

La capacità di rimanere concentrati sul proprio obiettivo e mantenere la focalizzazione durante l’allenamento e la competizione è fondamentale. Gli atleti olimpici riescono a bloccare le distrazioni e a concentrarsi interamente sulla loro performance.

3. Resilienza

La resilienza è la capacità di recuperare rapidamente da insuccessi o infortuni. Gli atleti di successo sono in grado di superare le avversità, imparare dai propri errori e continuare a migliorarsi.

4. Autodisciplina

Gli atleti che vincono una medaglia d’oro mostrano un altissimo livello di autodisciplina. Questo si manifesta nella loro capacità di seguire rigorosamente programmi di allenamento, diete e routine quotidiane necessarie per raggiungere l’apice della loro performance.

5. Autostima e Fiducia in Sé Stessi

Credere nelle proprie capacità è cruciale per raggiungere il successo a livelli così alti. Gli atleti olimpici hanno una forte autostima e fiducia nelle loro competenze, che li aiuta a performare al meglio sotto pressione.

6. Gestione dello Stress

La capacità di gestire lo stress e la pressione delle competizioni internazionali è vitale. Gli atleti olimpici sviluppano tecniche per mantenere la calma e la lucidità mentale anche nelle situazioni più stressanti.

7. Motivazione Intrinseca

Gli olimpionici sono spesso guidati da una motivazione intrinseca, ovvero un profondo desiderio personale di eccellere e di raggiungere i propri obiettivi, piuttosto che da motivazioni esterne come premi o riconoscimenti.

8. Capacità di Visualizzazione

Molti atleti utilizzano tecniche di visualizzazione mentale per immaginare le loro performance perfette. Questa pratica li aiuta a prepararsi mentalmente e a migliorare la loro fiducia nelle proprie capacità.

9. Mentalità di Crescita

Gli atleti di successo abbracciano una mentalità di crescita, credendo che le loro abilità possano essere migliorate attraverso il duro lavoro e l’apprendimento continuo. Questa mentalità li spinge a cercare sempre nuove sfide e a non temere il fallimento.

10. Passione e Amore per lo Sport

Una passione genuina e un amore profondo per il proprio sport sono caratteristiche comuni tra i medagliati olimpici. Questa passione li motiva a dedicare innumerevoli ore alla pratica e all’allenamento.

Queste caratteristiche mentali sono fondamentali per raggiungere l’eccellenza e il successo nel contesto altamente competitivo delle Olimpiadi

10 azioni per costruire una squadra unita

 10 azioni che un allenatore di sport di squadra può mettere in campo per promuovere l’unità e la coesione all’interno della sua squadra:
  1. Organizzare attività di team building: Pianificare giornate o eventi dedicati ad attività che aiutano i membri della squadra a conoscersi meglio e a costruire fiducia reciproca.
  2. Comunicare in modo chiaro e trasparente: Assicurarsi che tutti i giocatori comprendano gli obiettivi della squadra, le aspettative e il loro ruolo all’interno del team.
  3. Promuovere una cultura del rispetto: Incoraggiare il rispetto reciproco tra i giocatori, evitando favoritismi e trattando tutti con equità.
  4. Creare obiettivi comuni: Definire obiettivi chiari e condivisi per la squadra, in modo che ogni membro lavori verso lo stesso traguardo.
  5. Coinvolgere tutti i giocatori: Assicurarsi che ogni giocatore si senta parte integrante della squadra, dando opportunità a tutti di contribuire e di esprimersi.
  6. Sostenere e incoraggiare: Offrire supporto emotivo e incoraggiamento ai giocatori, specialmente nei momenti di difficoltà o dopo una sconfitta.
  7. Fornire feedback costruttivo: Dare feedback onesto e costruttivo che aiuti i giocatori a migliorare, piuttosto che criticarli in modo distruttivo.
  8. Promuovere il rispetto delle regole: Assicurarsi che tutti i membri della squadra rispettino le regole e i valori condivisi, mantenendo un comportamento corretto dentro e fuori dal campo.
  9. Organizzare incontri regolari: Tenere riunioni di squadra regolari per discutere di progressi, problemi e soluzioni, favorendo la partecipazione di tutti.
  10. Esempio personale: Essere un modello di comportamento positivo e professionale, dimostrando impegno, dedizione e passione per il gioco, in modo che i giocatori possano ispirarsi al loro allenatore.

Seguendo queste azioni, un allenatore può creare un ambiente di squadra positivo e coeso, dove ogni membro si sente valorizzato e motivato a dare il meglio di sé.