Nessuno insegna che gli errori si fanno sempre

Parlando oggi con un giovane atleta del tiro piattello, specialità fossa olimpica, è emersa la difficoltà ad accettare gli errori. Ciò avviene perchè si parte da un presupposto sbagliato, secondo cui giacche sono in forma e faccio molti sacrifici per allenarmi, di conseguenza dovrei fare pochissimi errori e soprattutto vincere più spesso.

E’ un tipico ragionamento di molti giovani atleti e non solo di quelli di uno sport di precisione. Sono mille gli esempi di cui ci si può servire per capire che questo approccio è sbagliato. Il primo è di rilevare quante volte negli ultimi 30 anni è stato realizzato un record del mondo. Nella fossa olimpica è avvenuto 17 volte, e sta indicare quante volte è stato raggiunto il massimo punteggio di 125 bersagli colpiti su 125 in una gara internazionale. In sostanza, in 30 anni solo 14 atleti l’hanno ottenuto (perchè 3 di loro l’hanno fatto 2 volte). Quindi a parte questo numero esiguo di atleti che l’hanno fatto una volta, loro stessi e tutti gli altri atleti migliori al mondo non ci sono riusciti.

Allora come faccio io, che non appartengo a questo piccolo numero di tiratori, pensare che giacchè sono in forma dovrei commettere pochissimi errori. Se si è razionali è piuttosto evidente che sto pensando una sciocchezza, a cui molti credono perchè nessuno insegna a ragionare su quello che si fa mentre tutti ti chiedono il punteggio a fine gara, come se fosse la cosa più importante da sapere sulla prestazione di un atleta.

E’ un mito difficile da eliminare quello che associa il grado di forma al risultato che si vuole ottenere. Non si capisce che il grado di forma è indispensabile per essere consapevoli che si è fatto tutto il possibile per mettersi nella condizione di fare molto bene, è un presupposto della prestazione. Non si deve partecipare a gare importanti se non si è in forma, ma questo è solo il presupposto della performance di gara, il passo seguente è dimostrare la propria competenza nel saperlo fare in una situazione di stress competitivo in uno sport dove un battito di ciglia può compromettere l’azione di tiro.

Più facile per gli allenatori insegnare la tecnica e poi dire agli atleti, hai imparato come si rompono i piattelli, ora è affar tuo farlo in gara!

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