Archivio per la categoria 'Allenatori'

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L’importanza della coesione di squadra

Gli allenatori vengono esonerati sulla base di risultati deludenti ma non sempre c’è una risposta univoca per identificare le ragioni che hanno determinato le prestazioni negative di una squadra, che in questo caso corrisponde al Napoli. Nelle aziende è risaputo che le performance migliori sono prodotte da individui e team che sono motivati e ben pagati. Nelle squadre professionistiche la dimensione economica non rappresenta un problema invalicabile mentre la carenza di motivazione rappresenta un problema grave.
La motivazione mostrata in campo dalla squadra è la rappresentazione del rapporto allenatore-calciatore positivo o negativo. Vi sono dei modi per favorirla che ogni allenatore dovrebbe conoscere, fra questi: favorire la partecipazione, ascoltando le indicazioni dei giocatori, premiare i comportamenti altruistici e di collaborazione,  attribuire a ognuno obiettivi sfidanti e raggiungibili, richiedere e favorire l’impegno massimo e rinforzarlo costantemente, sostenere sempre la squadra quando è in difficoltà pur impegnandosi al massimo, spendere del tempo per valutare con i giocatori l’impegno dato in allenamento e partita.
Se questo approccio non viene seguito è facile che i calciatori comincino a non giocare come sanno, riducendo il loro impegno. I grandi obiettivi vengono perseguiti solo in un ambiente in cui la collaborazione in campo è coltivata come un bene prezioso. quando alcuni giocatori significativi si sentono esclusi dall’allenatore di solito tutto il sistema si ribella, ancor più quando si viene da una stagione prodigiosa come quella passata. L’allenatore è il capo assoluto della squadra ma non può imporre le sue idee servendosi del meccanismo di esclusione di alcuni giocatori.
La nazionale femminile di pallavolo è un altro recente esempio di questo approccio. Non si ottiene coesione e tantomeno vittorie ridimensionando il ruolo dei giocatori più importanti. Questa formula, di affermazione a qualsiasi costo della propria mentalità, è un esempio perdente di leadership.

Necessità di gestire i problemi post-olimpici

Holly Bradshaw, Karen Howells & Mathijs Lucassen (2022) Abandoned to manage the post-Olympic blues: Olympians reflect on their experiences and the need for a change, Qualitative Research in Sport, Exercise and Health, 14:5, 706-723.

Il periodo post-Olimpico è complesso e angosciante per molti atleti olimpici; prepararsi agli impatti probabili dei Giochi Olimpici tra gli atleti che ritornano è fondamentale per gestire le risposte negative espresse come il malinconico periodo post-Olimpico.

Consapevoli della necessità di sviluppare interventi che possano sostenere gli atleti, questo studio ha coinvolto atleti olimpici nel: (a) discutere le loro esperienze legate ai periodi olimpici e post-olimpici e, (b) informare i ricercatori sulle opinioni degli olimpionici sulla gestione del malinconico periodo post-Olimpico. Quattordici atleti olimpici del Regno Unito hanno partecipato a gruppi di discussione che sono stati analizzati utilizzando l’Analisi Tematica.

L’analisi ha prodotto sei temi mutuamente esclusivi: Il Sogno Olimpico, L’Incubo Olimpico, Comodificazione, Percezioni del Supporto Sociale, Preparazione Limitata e Gestione e Superamento. Attraverso questi temi, gli olimpionici hanno fornito suggerimenti su come il contenuto e la potenziale facilitazione di futuri interventi potrebbero supportare meglio gli atleti attraverso le loro esperienze.

I risultati sono stati chiari, gli atleti olimpici, indipendentemente dal fatto che avessero già gareggiato in Giochi Olimpici in precedenza, hanno espresso il desiderio di ricevere supporto nella preparazione per l’esperienza post-Olimpica. Hanno espresso che questo dovrebbe essere principalmente fornito dopo i Giochi Olimpici, con diversi atleti che hanno sottolineato il valore di una sessione di sensibilizzazione preventiva. Gli atleti hanno proposto di passare da un intervento di consegna di psicologia dello sport da parte di esperti a favore di un programma pragmatico in termini di contenuto e consegnato da ex olimpionici.

Come l’ansia aiuta a diventare più resilienti?

L’ansia è spesso percepita come un’emozione negativa, ma in certi contesti può contribuire alla crescita personale e alla resilienza. Ecco alcuni modi in cui l’ansia potrebbe essere correlata alla resilienza:

  1. Sensibilizzazione al pericolo - L’ansia può rendere una persona più consapevole e attenta ai potenziali pericoli. Questa iperattivazione può essere utile in situazioni in cui è necessario reagire rapidamente e adattarsi a nuove circostanze.
  2. Miglioramento delle prestazioni - In alcune circostanze, un livello moderato di ansia può migliorare le prestazioni. L’ansia può fungere da stimolo per affrontare sfide e compiti, spingendo le persone a dare il massimo di sé stesse per superare le difficoltà.
  3. Sviluppo di strategie di coping -L’esperienza dell’ansia può portare le persone a sviluppare strategie di coping più efficaci. Queste strategie possono includere l’apprendimento di tecniche di gestione dello stress, il potenziamento delle abilità di problem solving e l’adozione di atteggiamenti più positivi di fronte alle sfide.
  4. Aumento della consapevolezza emotiva - L’ansia può rendere le persone più consapevoli delle proprie emozioni e delle situazioni stressanti. Questa consapevolezza può essere un passo importante verso la gestione emotiva e la costruzione della resilienza.
  5. Sviluppo di adattabilità - L’ansia può essere associata a esperienze di incertezza. Attraverso la gestione di tali situazioni, le persone possono sviluppare una maggiore flessibilità e adattabilità, due caratteristiche chiave della resilienza.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le persone rispondono alla stessa maniera all’ansia, e un eccesso di ansia può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica. La chiave è trovare un equilibrio sano e imparare a gestire l’ansia in modo costruttivo. L’aiuto di professionisti della salute mentale può essere prezioso per sviluppare strategie di coping adeguate e migliorare la resilienza.

Sinner è già un campione?

Dal 2022, Jannik Sinner, giovane tennista italiano, ha continuato a fare progressi significativi nella sua carriera nel tennis. Già a un’età relativamente giovane, aveva dimostrato un talento straordinario e aveva guadagnato consensi a livello internazionale per le sue abilità e il suo potenziale.

A quel tempo, Sinner aveva vinto diversi tornei ATP e si era classificato tra i primi 10 giocatori al mondo nel ranking ATP. Tuttavia, definirlo “campione di tennis” potrebbe richiedere un po’ più di tempo e vittorie significative nei tornei del Grande Slam, come Wimbledon, gli US Open, gli Australian Open o Roland Garros.

Il passaggio da un tennista talentuoso a un vero e proprio campione richiede costanza, risultati eccellenti nei tornei più importanti e una continua crescita nel ranking mondiale. Sebbene Sinner abbia dimostrato un enorme potenziale e abbia avuto successi significativi nel circuito ATP, l’etichetta di “campione di tennis” può essere assegnata a un giocatore quando raggiunge traguardi di alto livello e costanza nelle prestazioni in diverse condizioni e tornei.

Sinner ha sicuramente il talento e il potenziale per raggiungere il livello di campione nel tennis, ma solo a gennaio 2022, era ancora considerato un giovane tennista in ascesa con grandi prospettive per il futuro della sua carriera sportiva.

Sedentarietà dilaga

Garcia-Hermoso A, López-Gil JF, Ramírez-Vélez R, Alonso-Martínez AM, Izquierdo M, Ezzatvar Y. Adherence to aerobic and muscle-strengthening activities guidelines: a systematic review and meta-analysis of 3.3 million participants across 32 countries. Br J Sports Med. 2023 Feb;57(4):225-229.

Questa indagine ha stimato la prevalenza globale del rispetto delle linee guida dell’OMS per le attività aerobiche e di rafforzamento muscolare (MSA) nelle popolazioni di età ≥5 anni e, ove possibile, ha posto questa prevalenza in relazione a fattori socio-demografici e di stile di vita

Sono stati inclusi 21 studi che comprendevano 3 390 001 individui provenienti da 32 Paesi (Australia, Europa, Repubblica di Korea e Usa). L’adesione complessiva alle linee guida per l’aerobica e l’MSA è stata del 17,12% (95% CI 15,42%-18,88%) negli adulti ≥18 anni (n=3 346 723). Tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni, l’adesione a entrambe le linee guida è stata del 19,74% (95% CI 14,72%-25,31%) (n=43 278). Nessuno studio ha riportato dati per i bambini di 5-11 anni. Le donne, l’età avanzata, i livelli di istruzione medio-bassi, il sottopeso o l’obesità e la scarsa e moderata autovalutazione della salute sono stati associati a una minore aderenza alle linee guida sull’attività fisica (p<0,001) tra gli adulti, sebbene la prevalenza sia rimasta molto bassa in tutti i casi. Non sono state condotte analisi di sottogruppo su bambini e adolescenti per mancanza di studi.

Conclusioni Solo un adolescente e un adulto su cinque ha rispettato le linee guida raccomandate per l’attività fisica aerobica e MSA combinata. Sono necessari interventi di salute pubblica su larga scala che promuovano entrambi i tipi di esercizio per ridurre il carico associato di malattie non trasmissibili.

Attività motoria come farmaco antidepressivo

Interessante manifesto di sintesi sull’utilità dell’attività motoria nel trattamento della depressione a cura della del British Journal of Medicine.

In che modo l’ansia aumenta la resilienza?

L’ansia è spesso percepita come un’emozione negativa, ma in certi contesti può contribuire alla crescita personale e alla resilienza. Ecco alcuni modi in cui l’ansia potrebbe essere correlata alla resilienza:

  1. Sensibilizzazione al pericolo: L’ansia può rendere una persona più consapevole e attenta ai potenziali pericoli. Questa iperattivazione può essere utile in situazioni in cui è necessario reagire rapidamente e adattarsi a nuove circostanze.
  2. Miglioramento delle prestazioni: In alcune circostanze, un livello moderato di ansia può migliorare le prestazioni. L’ansia può fungere da stimolo per affrontare sfide e compiti, spingendo le persone a dare il massimo di sé stesse per superare le difficoltà.
  3. Sviluppo di strategie di coping: L’esperienza dell’ansia può portare le persone a sviluppare strategie di coping più efficaci. Queste strategie possono includere l’apprendimento di tecniche di gestione dello stress, il potenziamento delle abilità di problem solving e l’adozione di atteggiamenti più positivi di fronte alle sfide.
  4. Aumento della consapevolezza emotiva: L’ansia può rendere le persone più consapevoli delle proprie emozioni e delle situazioni stressanti. Questa consapevolezza può essere un passo importante verso la gestione emotiva e la costruzione della resilienza.
  5. Sviluppo di adattabilità: L’ansia può essere associata a esperienze di incertezza. Attraverso la gestione di tali situazioni, le persone possono sviluppare una maggiore flessibilità e adattabilità, due caratteristiche chiave della resilienza.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le persone rispondono alla stessa maniera all’ansia, e un eccesso di ansia può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica. La chiave è trovare un equilibrio sano e imparare a gestire l’ansia in modo costruttivo. L’aiuto di professionisti della salute mentale può essere prezioso per sviluppare strategie di coping adeguate e migliorare la resilienza.

Non sono nato con il talento giusto per diventare un campione

Quando si parla di campioni dello sport e si attribuisce il loro successo al talento innato, si crea un’illusione rassicurante. Questo ci consente di giustificare il divario tra loro e noi stessi, attribuendo il loro successo a qualcosa che va oltre le nostre capacità di apprendimento. In sostanza, ci diciamo che loro sono stati fortunati a nascere con un talento speciale che ci manca.

Questa mentalità può avere effetti duplici. Da un lato, può alleviare la pressione, poiché attribuiamo il successo di questi campioni a qualcosa che è al di là del nostro controllo. Dall’altro lato, però, può scoraggiare l’impegno e la pratica, poiché siamo convinti che il talento sia il fattore determinante, e se non ce l’abbiamo naturalmente, allora è inutile cercare.

Penso che la nostra cultura tenda a celebrare il talento piuttosto che attribuire all’apprendimento, perché è subito evidente e spesso sembra innato o acquisito senza sforzo. È come assistere a qualcuno che tira fuori un coniglio da un cappello: è più probabile che restare stupit dal trucco che dalle ore di pratica necessarie per padroneggiare questa attività.

D’altra parte, le abilità che possono essere apprese e sviluppate nel tempo potrebbero non avere quel fattore “Wow” istantaneo. Viviamo in una società che valorizza risultati rapidi e gratificazione istantanea, quindi il processo graduale di acquisizione di competenze può passare in secondo piano.

È anche possibile che celebrare il talento si inserisca nella narrazione della predisposizione naturale e rafforzi l’idea che alcuni individui siano destinati alla grandezza. Questo può creare un mindset secondo il quale o ce l’hai o non ce l’hai, il che potrebbe scoraggiare le persone dallo sforzo di imparare e migliorare.

Tuttavia, la verità è che, con dedizione e pratica, chiunque può diventare competente o eccellere in varie abilità. È fondamentale riconoscere e apprezzare il duro lavoro dietro le quinte, non solo il risultato finale. Dopotutto, c’è un tipo unico di talento nella tenacia e nella perseveranza necessarie per diventare bravi in qualcosa.

I fattori chiave per mantenere e migliorare la salute cardiovascolare

Gli “Life’s Essential 8″ sono le 8 misure fondamentali per migliorare e mantenere la salute cardiovascolare, come definite dalla American Heart Association. Una migliore salute cardiovascolare contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e altri gravi problemi di salute.

  1. Mangiare Meglio: Cerca di seguire un modello alimentare complessivamente salutare che includa cibi integrali, molta frutta e verdura, proteine magre, noci, semi e cucinare con oli non tropicali come l’oliva e il canola.
  2. Essere più Attivi: Gli adulti dovrebbero svolgere 2 ore e mezza di attività fisica moderata o 75 minuti di attività fisica vigorosa a settimana. I bambini dovrebbero fare 60 minuti al giorno, compresi il gioco e le attività strutturate.
  3. Smettere di Fumare: L’uso di prodotti per la consegna di nicotina inalata, che include sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e il vaping, è la principale causa di morte prevenibile negli Stati Uniti, compresi circa un terzo di tutte le morti per malattie cardiache. Circa un terzo dei bambini americani tra i 3 e gli 11 anni è esposto al fumo passivo o al vaping.
  4. Dormire Bene: La maggior parte degli adulti ha bisogno di 7-9 ore di sonno ogni notte. I bambini ne hanno bisogno di più: 10-16 ore per i bambini di età inferiore ai 5 anni, compresi i pisolini; 9-12 ore per i bambini di età compresa tra 6 e 12 anni; e 8-10 ore per i giovani di età compresa tra 13 e 18 anni. Un sonno adeguato favorisce la guarigione, migliora la funzione cerebrale e riduce il rischio di malattie croniche.
  5. Gestire il Peso: Raggiungere e mantenere un peso sano ha molti benefici. L’indice di massa corporea (BMI), un valore numerico del tuo peso in relazione all’altezza, è un indicatore utile. Il BMI ottimale è 25. Puoi calcolarlo online o consultare un professionista della salute.
  6. Controllare il Colesterolo: Livelli elevati di colesterolo non-HDL, o “cattivo”, possono portare a malattie cardiache. Il tuo professionista della salute può considerare il colesterolo non-HDL come il valore preferito da monitorare, anziché il colesterolo totale, poiché può essere misurato senza digiuno preventivo ed è calcolato in modo affidabile in tutte le persone.
  7. Gestire la Glicemia: La maggior parte degli alimenti che mangiamo si trasforma in glucosio (o zucchero nel sangue) che il nostro corpo utilizza come energia. Nel tempo, livelli elevati di zucchero nel sangue possono danneggiare il cuore, i reni, gli occhi e i nervi. Come parte delle analisi, il monitoraggio dell’emoglobina A1c può riflettere meglio il controllo a lungo termine nelle persone con diabete o prediabete.
  8. Controllare la Pressione Sanguigna: Mantenere la pressione sanguigna entro limiti accettabili può mantenerti in salute più a lungo. I livelli inferiori a 120/80 mm Hg sono ottimali. L’ipertensione viene definita come una pressione sistolica di 130-139 mm Hg (il numero superiore in una lettura) o una pressione diastolica di 80-89 mm Hg (il numero inferiore).

La peak performance nella vita