Le sconfitte in Champions sono, dopo i mondiali, l’ulteriore dimostrazione di come alle squadre italiane manchi la mentalità per affrontare squadre che invece giocano per vincere. Il calcio non è solo questione di quanti talenti si dispone in squadra ma deve essere espressione del volere esprimersi al massimo delle proprie capacità fisiche, tecniche e soprattutto mentali. Perchè senza la testa non si va da nessuna parte, è la mente preparata all’impegno agonistico che esalta le capacità della squadra. La mente è la chiave che apre la porta in cui è custodita la competenza, e senza questa chiave l’abilità resta prigioniera di altri fattori che le impediscono di manifestarsi. Questi altri fattori che la ostacolano possono essere rappresentati di volta in volta dall’uso della forza fisica come motore primario o dalla presunzione di essere i più forti o dal pensare che bastano i proclami prepartita per averla vinta. Se l’Inter si qualificherà per il turno successivo non farà altro che confermare questo dato italiano: per vincere serve una squadra formata solo da calciatori e allenatore stranieri.
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