La ripetizione mentale di un movimento, anche semplice come quello di alzare un braccio o complesso come l’esecuzione di un salto in alto, determina un incremento moderato del livello di attivazione dei distretti muscolari coinvolti nell’esecuzione reale. E’ un processo analogo a quello che si realizza nel movimento reale e determina pure un’informazione di ritorno al cervello che è percepibile dal soggetto. Avviene nel modo seguente:
1. La persona immagina di saltare focalizzandosi sull’azione delle gambe (informazione dal cervello ai muscoli)
2. I muscoli delle gambe si contraggono (effetto sui muscoli della ripetizione mentale)
3. La persona avverte le sensazioni provenienti da quella parte del corpo (informazione di ritorno dai muscoli al cervello).
Questo risultato è noto sotto il nome di effetto Carpenter e conferma la rilevanza che il pensiero esercita sul movimento. La ripetizione mentale immediatamente prima di una prestazione motoria o sportiva mette l’organismo in una condizione di pronti fisico e psicologico che predispone l’individuo ad eseguirla in maniera efficace.
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