A 8 mesi dalle olimpiadi di Parigi per gli atleti e le atlete la questione essenziale è gestire lo stress di questa attesa e delle gare che seguiranno. Molti devono ancora qualificarsi e, quindi, la tensione sarà tanta nelle fasi di preparazione e poi di gara. Lo stesso per chi è già qualificato, in ogni caso le gare dei prossimi mesi saranno test importanti sulla via per Parigi.
Il ruolo primario della componente mentale delle prestazioni di questo livello è ormai ampiamente riconosciuto e a pari dignità rispetto alla componente fisica e tecnico-tattica.
Nei prossimi mesi, la gestione delle fasi di recupero e di quelle di forte attivazione rappresenterà un fattore cruciale. In altre parole si dovrà ottimizzare l’alternanza fra momenti di consumo – spesa – di energia ad alta intensità con le fasi di recupero – ripristino – dell’energia fisica e mentale. Gli atleti e le squadre dovranno perfezionare l’uso di queste due fasi.
Direi che attenzione, gestione degli stress e coesione di squadra (quest’ultima anche per i team degli sport individuali) saranno i temi essenziali da coniugare insieme per fornire le prestazioni attese. Per la esperienza personale con atleti di livello assoluto sono convinto che siano proprio questi tre i temi essenziali su cui lavorare.
- Attenzione significa sapersi focalizzare sul fare le cose giuste nel momento opportuno.
- Gestione dello stress che sarà altissimo nelle prestazioni decisive, bisognerà servirsi delle emozioni di quei momenti per incoraggiarsi e restare concentrati.
- Coesione di gruppo indica che non si affrontano queste sfide da soli, il team è lì per sostenere in modo incondizionato chi gareggia.
Ottenere queste condizioni non sarà facile ma lo scopo dell’allenamento è proprio questo di costruire e ottimizzare queste condizioni. r
0 Risposte a “8 mesi alle Olimpiadi di Parigi: il punto sul training psicologico”