L’etica nelle azioni si sviluppa attraverso la coscienziosità e il coraggio. La persona coscienziosa ha senso di giustizia e di onestà e coniuga insieme l’impegno nel lavoro con il rispetto dei propri doveri etici, professionali e sociali. Il coraggio aiuta ad agire in questo modo anche nelle situazioni difficili, altrimenti si rischierebbe di comportarsi in modo etico solo nelle situazioni più semplici.
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Il coraggio e la coscienziosità sono alla base della moralità del carattere. Infatti se non si posseggono queste due caratteristiche si rischia di agire in modo etico solo nelle situazioni più semplici, in cui non si deve contrastare convinzioni differenti o ambienti organizzativi con modelli morali negativi o di tipo più lassista. Le persone però non devono essere lasciate sole nel dimostrare questo loro atteggiamento, perchè non c’è bisogno di eroi. Le società di calcio dovrebbero dotarsi di un codice etico, così come ha fatto Prandelli con la nazionale di calcio, e affidare la crescita dei calciatori a chi può farli crescere, non è un percorso facile ma bisognerebbe provarci per evitare che i più deboli vengano avvicinati da persone losche (che ci sono sempre state e continueranno a esserci) e si lascino attirare. Non si può fare finta di nulla e pensare solo al proprio orticello: l’allenatore allena e il dirigente amministra, e chi pensa a questi giovani che si possono perdere a dargli delle ragioni per sviluppare un antidoto al doping, all’abuso di farmaci, al vincere i soldi in modo facile, al non pensare che “è solo questione di soldi?” Quali azioni formative ha intrapreso l’associazione dei calciatori?