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170 milioni $ per combattere la sedentarietà

Unfortunately, the vast majority of Americans don’t get enough exercise and a growing segment doesn’t get any exercise. Technology has allowed us to get by with less and less physical activity. Seventy-five years ago, it was very difficult to even make a living sitting down, but nowadays more and more people work sedentary jobs where they are seated a big portion of the day—and their bodies are rebelling for it!

  • Diabetes is on the increase and predicted to affect 1 in 3 people by 2050.
  • 70.7% percent of Americans aged 20 and older are overweight
  • 37.9% of Americans aged 20 and older are obese
  • Heart disease is still the leading cause of death in America. One in three deaths is related to heart disease

In 2017, US-NIH will launch a huge study to document in detail exactly what is happening in the body when exercising and prove that exercise is medicine.

The six-year, $170 million study will follow 3,000 sedentary people ranging from children to the elderly as they embark on an exercise program. A control group, who will remain sedentary, will also be tracked for comparison.

Stile di vita e demenza

Lo stile di vita è responsabile fino al 76% delle variazioni di invecchiamento del nostro cervello secondo “Age UK e ci sono 5 azioni che le persone possono intraprendere per mantenere la salute del cervello e ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

La rassegna degli studi accademici e dei dati rivela che circa il 76% del declino cognitivo – cambiamenti nella capacità di pensiero con l’età, tra cui la perdita di memoria e la velocità del pensiero – si spiega con lo stile di vita e altri fattori ambientali, tra cui il livello di istruzione.

La scoperta viene da The Disconnected Mind, un progetto di ricerca finanziato da Age UK che ha indagato su come le capacità di pensiero si alterano con l’età … suggerisce che vi è una notevole possibilità di influenzare questi cambiamenti.

Inoltre, la rassegna di Age UK, che comprende i più recenti studi internazionali sulla demenza, indica che alcuni fattori di stile di vita – regolare esercizio fisico, una dieta mediterranea, non fumare e bere alcolici con moderazione – diminuiscono il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza. Inoltre, la prevenzione e il trattamento del diabete, dell’ipertensione e dell’obesità riducono il rischio di demenza.

L’esercizio è il ‘modo più efficace’ per prevenire il declino cognitivo

Un ampio studio britannico condotto su un periodo di 30 anni ha evidenziato che gli uomini di età compresa tra i 45 e i 59 che hanno seguito 4-5 dei fattori di stile di vita individuati sono risultati avere un rischio più basso del 36% di sviluppare il declino cognitivo e un rischio inferiore del 36% di sviluppare demenza rispetto a quelli che non l’hanno fatto.

Age UK ha anche rilevato che l’esercizio fisico – attività aerobica, resistenza o equilibrio – è stato il modo più efficace per scongiurare il declino cognitivo nelle persone anziane sane e per ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Gli studi suggeriscono che per produrre effetti benefici è necessario esercitarsi da 3 a 5 volte alla settimana per un tempo da 30 minuti a un’ora.

Significativamente più casi di Alzheimer tra i fumatori

La rassegna ha anche mostrato che una dieta sana, un consumo moderato di alcol e non fumare hanno un ruolo nel garantire un sano invecchiamento del cervello e ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

Si è riscontrato che ci sono molti più nuovi casi di Alzheimer tra i fumatori rispetto a quelli che non hanno mai fumato.

La rassegna ha anche messo in evidenza che l’elevato consumo di alcool è correlato allo sviluppo della demenza, con conseguente perdita di tessuto cerebrale in particolare nelle parti del cervello responsabili della memoria e dell’elaborazione e interpretazione delle informazioni visive.

Livelli moderati di alcool, tuttavia, proteggono il tessuto cerebrale, aumentando il colesterolo buono e abbassando il colesterolo cattivo.

Secondo le ultime stime, ci sono 850.000 persone nel Regno Unito affette da demenza. Colpirà una persona su tre di età superiore ai 65 anni.

‘Ci sono modi semplici ed efficaci per ridurre il nostro rischio’

Age UK spera che queste nuove prove spingeranno le persone a fare le modifiche che aiuteranno a ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

Caroline Abrahams, Charity Director di Age UK ha detto: ‘Mentre non c’è ancora una cura o un modo per invertire la demenza, questa ricerca dimostra che ci sono modi semplici ed efficaci per ridurre il nostro rischio di svilupparla.

‘Di più, è già stato dimostrato che i cambiamenti che dobbiamo fare per mantenere il nostro cervello sano sono anche utili  per il cuore e la salute generale, quindi è una questione di buon senso per tutti noi cercare di inserirli nella nostra vita. Prima iniziamo,  maggiore è la probabilità di costruirci una vita sana negli anni a venire”.

(From Age UK)

Più “progresso”, più diabete e obesità

La diffusione di obesità e diabete di tipo 2 potrebbe diventare epidemica nei paesi a basso reddito, tra gli individui che posseggono televisori, computer e automobili. E’ questo il risultato di uno studio internazionale, condotto da Scott Lear della Simon Fraser University e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal. Lear ha diretto un gruppo di ricerca internazionale che ha analizzato i dati relativi a 150.000 adulti provenienti da 17 paesi  con diversi livelli di reddito.

I ricercatori hanno trovato un aumento del 400% in obesità e  del 250%  nel diabete tra i proprietari di questi tre oggetti residenti in paesi a basso reddito. Lo studio ha inoltre messo in evidenza che il possesso di tutti e tre i dispositivi è associato a una diminuzione del 31% in attività fisica, del 21% di sedentarietà e un aumento di 9 cm di giro vita rispetto a coloro che non li possiedono.

Comparativamente  i ricercatori non hanno trovato alcuna associazione nei paesi ad alto reddito, suggerendo che gli effetti di possedere oggetti legati a stili di vita sedentari sono già da tempo presenti.

“Con la crescente diffusione delle moderne comodità – televisori, automobili, computer – i paesi a basso e medio reddito possono raggiungere gli stessi livelli di obesità e di diabete dei paesi ad alto reddito, che sono il risultato della troppa sedentarietà, della ridotta attività fisica e aumento dell’assunzione di calorie”, spiega Lear.

I risultati possono portare a “conseguenze sanitarie sociali potenzialmente devastanti ” in questi paesi, Lear aggiunge. Si prevede un aumento dei tassi di crescita di obesità e diabete  nei paesi a basso e medio reddito maggiore sarà il livello di industrilizzazione.

Diabete e sport

Si è conclusa alcuni giorni fa un tour ciclistico di persone affette da diabete con il progetto “BiciCuoreDiabete” sono andate da Milano a Walkerburg in Belgio percorrendo 1309 km. Con questa iniziativa si è voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’attività fisica per prevenire e curare il diabete. La forma più diffusa di diabete è quella collegata a uno stile di vita sedentario e a un cattivo regime alimentare, che determina questa malattia negli over 40 specialmente se sovrappeso o obesi.  Una corretta alimentazione e regolare attività fisica porterebbe a una riduzione sino al 40% dei casi di diabete. Il movimento è comunque molto utile anche nelle persone già malate, poiché aumenta la capacità delle cellule di assorbire il glucosio. La bici sembra essere lo sport di eccellenza non sono in quanto attività aerobica ma anche perché è uno sport non traumatico; non come la corsa che è poco indicata in persone adulte, sedentarie e in sovrappeso.

Guarda: http://www.youtube.com/watch?v=mHGVHbaFYxs

Per informazioni: info@bicicuorediabete.it