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Freestyle urban movement: esperienze europee a confronto

 BOLOGNA,  6 GIUGNO 2014, ORE 16.00

Sala Notturno, Centro Servizi – Blocco D, 1° piano ,Fiera di Bologna, Piazza Costituzione, 6

Negli ultimi anni il “fenomeno parkour” è sempre più presente sui mass media:  non è uno sport,  non ci sono gare. Per chi lo pratica è una disciplina, un’arte, uno stile di vita.

L’accento non cade sull’etica del sacrificio e sul risultato, ma su una migliore connessione di se stessi con lo spazio fisico, sul coraggio di assumersi dei rischi, sull’estetica del talento e sulla creatività. La sua centralità  si fonda sulle sensazioni provate, le evoluzioni acrobatiche, il forte valore di esperienza di gruppo, l’auto-miglioramento  che rende possibile l’impossibile. La strada diviene così uno spazio in cui non vi sono ostacoli  ma opportunità per muoversi liberamente, dove è possibile attivare il processo educativo–relazionale attraverso pratiche affini ai codici comunicativi dei ragazzi e che lasciano loro grande libertà espressiva.

La stessa filosofia di  queste attività destrutturate è fortemente caratterizzata dal concetto di comunità (crew), in cui tutti i ragazzi si riconoscono e  scegliere di appartenere.

In Italia sempre più giovani vengono attratti dal “fenomeno parkour”, ma non esistono aree pubbliche dove  divertirsi. Perché le amministrazioni comunali non considerano questi giovani? Perché invece in Europa esistono regole e spazi che permettono a skaters e parkouristi di esibirsi senza essere considerati “indisciplinati”?

PANEL:

  • Vincenzo Manco, Presidente Nazionale Uisp
  • Duccio Campagnoli, Presidente Bologna Fiere
  • Realtà a confronto
      • Team Jiyo (Danimarca)
      • Jump’in City (Francia)
      • Sk8boarder ASBL (Belgio)
      • KRAP ( Italia)
  • Vasco Errani , Presidente della Regione Emilia Romagna e Coordinatore della conferenza delle regioni
  • Luca Rizzo Nervo, Assessore Sanità, Integrazione Socio-sanitaria, Sport, Coordinamento e riforma dei Quartieri, Cittadinanza attiva Comune di Bologna
  • Patrizia Gabellini, Assessore Urbanistica, Città storica e Ambiente Comune di Bologna
  • Simone Borsari, Presidente del Quartiere San Donato, Bologna
  • Romeo Farinella, Professore di Urbanistica  – Dip. Architettura/ Università di Ferrara
  • Agnese Ananasso, Giornalista
  • Alberto Cei, Psicologo dello sport (Moderatore)
  • Emilio Porcaro, Dirigente scolastico IC 10 – Bologna

LE REALTA’ CHE SI CONFRONTERANNO…

 Sk8boarder ASBL - associazione DI skaters E pattinatori di Bruxelles. Lavora per promuovere questi sport nella capitale ed offre corsi gratuiti per i giovani durante l’anno sulla piazza des Orsoline e, occasionalmente, in altri luoghi della Regione di Bruxelles. Sono sostenuti del IBGE e COCOF . L’attuale sfida dell’ associazione è quello di creare un skatepark coperto a Bruxelles .

http://www.sk8boarders.be/

Team Jiyo – società con sede in Danimarca con alcuni tra i migliori atleti di tutto il mondo all’interno di parkour , freerunning , breakdance , hip -hop e altre attività di strada.

Sono i pionieri di parkour e freerunning in Danimarca: hanno iniziato nel 2002 come società di puro parkour / freerun ma ha nel corso degli anni si sono trasformati portando la cultura street nelle strade.

Team Jiyo ha partecipato a numerosi spot pubblicitari , video musicali , grandi spettacoli televisivi in diretta ed ha progettato più di 10 parkour park in Scandinavia , anche il più grande parco al mondo di parkour : Il Parkour Parco Jiyo , con sede a Copenhagen , Danimarca.

“Una delle nostre visioni è di ispirare i bambini, i giovani e le persone in generale, a muoversi e sperimentare la libertà e la gioia del movimento che esiste all’interno di parkour e freerunning.”

http://www.teamjiyo.com/en/about-us/

Jump’in City - associazione di Lione che opera per sostenere le attività di Parkour e Freerun. Grazie ad un’area / spazio dedicato riescono ad offrire corsi di formazione regolari per permettere ai principianti di scoprire queste pratiche in un’ambiente sicuro.

http://www.jumpincity.com/association.html

KRaP: KRaP è un’ Associazione  affiliata UISP nata nel Gennaio 2008, che raggruppa al suo interno diverse

discipline: Freerunning, Parkour, Skateboard, Snowboard, Mountain Bike, Capoeira, Giocoleria ed altro ancora. Le discipline freestyle sono rappresentative del nostro tempo e di una fascia di giovani che sono, con la loro semplicità, promotori di una filosofia di vita che comprende valori come lo sport, il gioco, la creatività, la socializzazione, la determinazione, l’autostima, il benessere psico-fisico, la consapevolezza e il rispetto degli altri e dell’ambiente.

Quella che rappresentano è un’idea contemporanea, dinamica e positiva del mondo giovanile in cui disciplina, stile e divertimento vanno di pari passo.

KRaP organizza eventi a partecipazione internazionale, workshop e corsi di approfondimento della tecnica ed esibizioni relative alle discipline praticate, con la direzione, coordinamento e la partecipazione di soci dalla pluriennale esperienza. http://www.krap.it/

Parkour e il free urban movement

Se sei un mio lettore che pratichi parkour, skateboard o altri free urban movement ti chiedo ti rispondere ad alcune domande e di inviarmele.

  1. Mi dici tre motivi per cui ti piace questa attività?
  2. Consideri il parkour (o quella che pratichi) un’attività rischiosa?
  3. Cosa ti spinge a fare un salto (o altro) sapendo che se sbagli puoi farti molto male?
  4. Completa la frase: nel parkour sono soddisfatto quando …
  5. Secondo te quali capacità richiede il parkour?
  6. Quali difficoltà incontri nella tua città a praticare il parkour?
  7. Secondo te cosa pensano del parkour le persone che ti vedono praticarlo?
Grazie ragazzi, vi ò dei risultati.

Surf, skateboard e parkour: sport come stili di vita

In questi anni vi è stata la grande esplosione degli sport non tradizionali, da praticare sulle strade e sui muri delle città e a forte impatto emotivo per i giovani praticanti. Il principale è il parkour, significa “percorso del combattente” che consiste nello spostarsi da un punto a un altro nel modo più efficiente possibile grazie a ogni forma di movimento.

Per questi giovani il parkour non è uno sport, poichè non vi deve essere competizione fra i praticanti. Viene vissuto come uno stile di vita e Parkour.NET lanciò anni fa una campagna per preservare la filosofia del parkour dalla rivalità e competitività sportiva. Nelle parole di Ewdard LeCorre: “la competizione spinge le persone a lottare fra di loro per la soddisfazione della folla e/o il vantaggio del business cambiandone lo schema mentale”. Il parkour è unico e non può essere uno sport competitivo a meno che ignori il suo intrinseco altruismo basato sull’autosviluppo … Red Bull ha sponsorizzato Ryan Doyle che afferma. ” Spesso mi chiedono chi sia il migliore, dimostrando di non capire cosa sia il Parkour … non è uno sport, è un’arte, è una disciplina.

David Belle, è considerato il fondatore del Parkour, e  l’idea di questa attività che unisce atletica e ginnastica acrobatica venne a George Hebert, che prima della I guerra mondiale, promosse un tipo di attività fisica basata su quella dei nativi africani. Ma nella promozione di forme di attività fisica come vere e proprie stili di vita, i surfer della California sono stati coloro che a partire dagli anni ’60 a livello di massa hanno diffuso questo modo di vivere, e non è caso che la prima forma di sport urbano che si è diffusa in quegli anni consiste in un’evoluzione della tavola da surf, che sull’asfalto si tramutò in skateboard.

Per ricordare coloro che in quegli anni diedero inizio a questa pratica è da vedere il film Dogtown and Z-Boys, dedicato ai ragazzi che diffusero questa nuova attività.