Permesso, grazie e scusa sono tre parole importanti che troppo spesso ci scordiamo di usare. Sono necessarie a mantenere relazioni positive in ogni campo della vita. Nello sport fra l’allenatore e gli atleti, i genitori e i dirigenti determinano un salto di qualità nei rapporti fra le persone. Lo stesso vale nel dialogo che abbiamo costantemente con noi stessi ed è molto triste quando invece c’insultiamo dopo un errore o diamo la colpa agli altri. In quei momenti non abbiamo rispetto per noi stessi. Leggere queste parole di papa Francesco ci può fare riflettere sul loro valore nella vita di tutti i giorni e su come entriamo in relazione con gli altri.
“Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro, anzi, è proprio allora che inizia! Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole, che tu hai detto, parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso, grazie e scusa.
(Posso) “Permesso?”
E’ la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo questa iniziativa, che educhiamo così i figli? Vuoi che questa sera usciamo?… Insomma, chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri. Sentite bene questo: “Saper entrare con cortesia nella vita degli altri” E non è facile! A volte invece si usano maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna! L’amore vero non si impone con durezza e aggressività … Sì, la cortesia conserva l’amore. E oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta cortesia. E questo può cominciare a casa.
“Grazie”
Sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così… Però è importante! La insegniamo ai bambini, ma poi la dimentichiamo! La gratitudine è un sentimento importante. Un’anziana una volta mi disse a Buenos Aires: “la gratitudine è un fior che cresce in terra nobile” … Questo vale anche per noi: sappiamo ringraziare? Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono … Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti bene insieme nella vita matrimoniale.
“Scusa”
Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Ma forse qui c’è una persona che mai ha fatto uno sbaglio? Alzi la mano se c’è. Una persona che mai ha fatto uno sbaglio. Tutti ne facciamo, tutti. Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. La Bibbia dice che il più giusto pecca sette volte al giorno. E così noi facciamo sbagli. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: “scusa”. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso … Accusare l’altro per non dire “scusa”, “perdono”. È una storia vecchia. E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se ho alzato la voce”; “scusa se sono passato senza salutare”; “scusa se ho fatto tardi”, “se questa settimana sono stato così silenzioso”, scusa “se ho parlato troppo senza ascoltare mai”; “scusa se mi sono dimenticato”… “scusa, ero arrabbiato e me la sono presa con te” tante “scusa” al giorno possiamo dire. È abituale litigare tra gli sposi … forse vi siete arrabbiati, forse è volato un piatto, ma, per favore, ricordate questo: mai finire la giornata senza fare la pace, mai! Questo è un segreto per conservare l’amore. E per fare la pace non è necessario fare un bel discorso, no, talvolta un gesto così (Papa Francesco si dà un buffetto N.d.r) ed è fatta la pace. Se tu non finisci la giornata senza fare la pace, quello che hai dentro, il giorno dopo è freddo, è duro ed è più difficile fare la pace. Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace. Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà e andrà avanti.