Muoversi camminando è una delle attività umane primarie. Oggi è invece possibile vivere seduti passando da un mezzo ad un altro. Pertanto un progetto che abbia lo scopo di promuovere il camminare diventa innovativo e quanto mai necessario per promuovere il benessere dei cittadini.
Diversi sono gli aspetti psicosociali coinvolti nella riuscita di questa idea; riguardano nella sostanza la percezione che i cittadini hanno di:
- quanto sia apprezzabile e gratificante camminare nella loro città,
- quali motivazioni il camminare soddisfi,
- quanto il loro benessere globale ne esca rafforzato.
Questi tre aspetti dovrebbero giungere a costituire un unico modello integrato personale, che permetta di passare con facilità dall’intenzione di camminare (voglio farlo) all’azione (lo sto facendo).
Essere consapevoli di questi tre aspetti e della loro interazione diventa, quindi, necessario per la riuscita del progetto di camminare. I dati delle indagini hanno dimostrato che si apprezza il camminare in città se:
- si vedono altri camminare per andare a lavorare o come espressione di attività fisica,
- vi sono spazi verdi, spazi sicuri ed esteticamente piacevoli,
- le strade sono sicure,
- gli incidenti ai pedoni sono rari,
- vi sono scuole dove si cammina,
- il traffico è ridotto.
In relazione alle motivazioni individuali si è rilevato che le persone sono orientate a svolgere un’attività che:
- riduca lo stress quotidiano e migliori l’umore,
- migliori il rapporto con il proprio corpo,
- si svolga all’aria aperta,
- si possa fare in compagnia,
- rispetti i propri ritmi individuali e che sia moderatamente intensa,
- sia semplice e accessibile.
Il terzo aspetto di questo approccio riguarda la promozione del proprio benessere. Questo risultato deriva dall’interazione fra i due aspetti descritti. Si riferiscono ai criteri di camminabilità e alla motivazione. Quando questi s’incontrano l’individuo mostra un livello di soddisfazione personale superiore, che gli fornisce una percezione di benessere migliore.