Per molti giocatori il mondiale in Qatar è terminato mentre altri sono entrati nelle due ultime decisive partite per la vittoria finale o comunque per confermare un risultato prestigioso. Tutti stanno tornando o torneranno a giocare nei loro club. Molti saranno insoddisfatti, altri invece avranno realizzato il loro sogno. Tutti dovranno recuperare e ri-mettersi in clima campionato.
Questo periodo dovrebbe essere suddiviso in alcune fasi.
La prima corrisponde a una fase di recupero fisico e mentale dalle esperienze vissute durante il mondiale in Qatar. Dopo quasi un mese vissuto solo per essere pronti a giocare le partite ora si tratta di ri-amplare il proprio focus sul mondo esterno da quello più ampio al di fuori del sport a quello più personale relativo della propria cerchia familiare e di amici. Consapevoli di avere vissuto un’esperienza eccezionale ora si deve uscire dall’isolamento raggiunto con la propria squadra nazionale. Sono giorni in cui ci si dovrebbe rilassare e fare attività per il solo piacere di farle, fuori dagli orari e dalle regole rigide della vita abituale del calciatore. E’ un momento necessario per raffreddare e dare un senso alle emozioni vissute in quei giorni, mettendo in evidenza cosa si è imparato per il futuro prossimo e riducendo il peso di ciò che si ritiene sia andato male o al di sotto delle proprie aspettative.
La fase successiva è quella del rientro in squadra e della ripresa della propria routine quotidiana in vista del campionato. Se la fase precedente di decompressione sarà stata svolta in modo ottimale, sarà più facile ritrovarsi con la motivazione richiesta per mantenere un ritmo partita efficace. Il ruolo dell’allenatore sarà indispensabile per guidare il suo gruppo di atleti a ricominciare con l’entusiasmo e l’intensità necessari a giocare al loro meglio. Il clima di squadra sarà decisivo nelle prime partite e le sostituzioni durante la gara saranno, a mio avviso, un parametro utile per capire quanto ognuno è disposto a impegnarsi per il fine comune. Chi esce deve capirne e accettarne i motivi mentre chi entra deve sentirsi indispensabile per la squadra e giocare di conseguenze.