Federer ha vinto più di 100 partite a Wimbledon in circa 20 anni. Basta questa minima statistica a spiegare il valore di chi si sta parlando e a capire perchè l’allenatore ha suggerito a Sonego di immaginare di giocare con un giocatore senza volto. Altrimenti lo avrebbe schiacciato.
Sonengo è stato molto bravo nel primo set, perso 7-5, ha messo in difficoltà il suo avversario e soprattutto non ne è stato intimidito. Poi, piano piano questo approccio si è sgretolato e non c’è stata più partita.
La continuità dell’atteggiamento in campo tenuto nel primo set è stata la difficoltà mentale che Sonego ha dovuto affrontare. Spesso non ha avuto pazienza, affrontando la conclusione del punto.
Mantenere un approccio continuo durante la partita è il problema forse più rilevante del gioco del tennis, chi non ci riesce diventa emotivamente instabile, inizia a dare importanza alle sue paure e per affrontarle esagera in agonismo, tentando di concludere i punti in modo rapido.
A ogni livello appare questo problema, la sua soluzione la si può paragonare a un esame di maturità che permette di passare da un livello a quello successivo. Finché non si raggiunge il top della classifica e s’incontra Federer che rappresenta l’ultima prova per laurearsi campione.