Allenare nel Calcio Femminile
Emanuele Chiappero, Rita Guarino e Nicola Sasso
Milano: Edizioni Correre
2017, pp. 144
Il calcio femminile è in continua crescita ovunque nel mondo. Sono 30 milioni le praticanti, pari al 40% totale delle atlete. In Europa, però, sono solo 1.200.000 e solo in 6 paesi le calciatrici sono almeno 60.000 (Danimarca, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia). In Italia, nel 2016 le giocatrici erano 23.000. Questo libro vuole rispondere alla esigenza di chi lavora in questo ambito del calcio di comprendere quali ne siano le specificità legate al profilo di prestazione di una squadra di calcio femminile. Quanto presentato si fonda sui dati scientifici che abbiamo a disposizione e da cui vengono fatti discendere le metodologie operative di cui servirsi sul campo. Il libro è diviso in tre parti. La prima, di Emanuele Chiappero, laureato in scienze motorie e preparatore atletico professionista, riguarda il modello prestativo della calciatrice: la valutazione degli aspetti fisici, la prestazione in campo e la donna atleta. Emerge che le calciatrici presentano un range di valori medi in relazione all’altezza (1.61-1.68m), minore peso rispetto ai maschi (57.7-64.1kg) e maggiori percentuali di grasso corporeo (14.6-22.3kg). Da notare che in relazione al ruolo, alcune indagini hanno evidenziato che i portieri presentano diversità fisiche più marcate rispetto agli altri ruoli in relazione a peso e altezza e con una maggiore percentuale di grasso. La ridotta ricerca in questi ambiti, ad esempio, non permette di avere ad oggi dati certi sulla coordinazione e il suo rapporto tra calciatrici e calciatori; anche se le donne sembrano avvantaggiate a partite dai 18 anni sotto il profilo della capacità di orientamento spaziale, senso del ritmo, equilibrio e motricità fine. Il capitolo sulla prestazione in campo fornisce dati interessanti, scoprendo che una ragazza corre circa 9-12 km in una partita e compie circa 250 brevi azioni anaerobiche, con sprint ripetuti della durata di 2-4 sec, con intervalli di 90 sec per 39 volte a partita. Inoltre nel calcio femminile si effettuano meno azioni intense al minuto rispetto alla Serie A maschile (3.30 vs 4.5) e maggiore è il recupero passivo (18 sec vs 12 sec al minuto). La seconda parte del libro è di Rita Guarino, psicologa, allenatrice professionista UEFA A e allenatrice della nazionale italiana femminile U17; riguarda l’allenamento della mente e della tecnica nel calcio femminile. Il testo descrive in modo chiaro e ben organizzato le caratteristiche psicologiche delle ragazze, i cambiamenti che avvengono durante lo sviluppo evolutivo e il ruolo dell’allenatore. In particolare in relazione alla costruzione della mentalità di giocatrice l’approccio utilizzato parte dall’approccio di Bandura, evidenziando che allenare la mente significa da parte delle ragazze un rilevante investimento personale e e sul modo di concepire i propri mezzi in maniera sempre più consapevole. Avendo come obiettivo la crescita del senso di efficacia personale. Viene, inoltre, proposto il profilo di prestazione di Butler con esempi specifici di competenze collegate al calcio. Dal punto di vista della metodologia dell’insegnamento il libro propone un approccio che alterna approccio globale e analitico, fornendo le ragioni di questa scelta. In seguito, nelle successive 40 pagine di questa parte vengono presentati con figure e testo accanto: i test tecnici, le proposte didattiche relative all’apprendimento della tecnica e quelle riguardanti la collaborazione nel gioco tattico individuale e collettivo. Infine, alcune pagine sono dedicate al portiere, ne viene sottolineata la complessità psicologica, la solitudine da sconfiggere. Il portiere deve combattere le proprie paure, deve essere consapevole della sfida, per imparare così a essere risoluta e rapida nelle decisioni e negli spostamenti. La terza parte del libro, di Nicola Sasso. preparatore atletico professionista e laureato in fisioterapia e in scienze motorie, tratta del lavoro preventivo e della valutazione delle calciatrici. Vengo descritti gli infortuni nel calcio femminile, i fattori di rischio, il lavoro preventivo da attuare per ridurre la frequenza d’infortunio, e i vari tipi di valutazione (strutturale, postulare, funzionale).