Le squadre italiane di calcio cambiano spesso allenatore, talvolta anche prima dell’inizio del campionato, la domanda che ci si pone riguarda ovviamente l’utilità di questo modo di agire dei presidenti delle società. Le statistiche sono a questo riguardo di poca utilità, poichè evidenziano che talvolta le squadre cambiano in meglio ma in altre occasioni non si ottiene questo stesso risultato. Si cambia perchè i calciatori contestano il tecnico o per seguire gli stati d’animo dei tifosi o per capriccio del presidente o perchè l’allenatore vuole imporre la sua filosofia di gioco in modo rigido. In questo periodo si parla spesso di “progetto della squadra” ma credo sia più un modo di dire che un programma specifico e dettagliato costruito su un’idea del tecnico. “Progetto” vorrebbe dire che società e tecnico sono concordi nel seguire una strada, che dovrebbe essere stata tarata in precedenza sulle caratteristiche dei calciatori che formano la squadra. In caso contrario è una parola vuota e alle prime difficoltà tutti si troveranno a dare addosso all’allenatore, che diventa così il capro espiatorio, che viene di conseguenza licenziato. Giocare al genio incompreso da parte del tecnico non è a mio avviso per lui professionalmente utile, perchè i presidenti non sono dei mecenati pazienti e i calciatori se non capiscono non sono motivati, pur se sono professionisti, a impegnarsi a realizzare quanto richiesto. In altre parole, l’allenatore che vuole porare avanti le sue idee deve tenere presente il contesto nel quale le dovrà applicare, di questo fanno parte i calciatori e il presidente, se non è convincente nel suo operato nessuno sarà disposto a dargli quella fiducia che serve a realizzare un progetto nuovo. Ogni situazione avrà poi anche altre specificità che sono solo sue, ma la regola principale è che non si può far fare alle persone ciò che non vogliono fare, specialmente se come cantava Giorgio Gaber: “… tu sei solo e loro sono tanti.”
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E’ quanto si propone un programma della National Collegiate Athletic Association in collaborazione con il programma Human Highlight Reel, si tratta di fare pervenire a questa associazione video per presentare studenti-atleti che hanno dimostrato questa capacità all’interno della comunità in cui vivono, perchè possano diventare fonte di ispirazione per tutti. Devono avere dimostrato dedizione,determinazione e spirito di sacrificio. Valori questi che li spingono a essere dei modelli al di là dell’evento sportivo. Guardiamo il sito, forse sarà un po’ retorico ma credo che ci sia da imparare molto da queste iniziative. E’ innanzitutto una maniera per valorizzare i giovani e per parlare di alcuni valori di base che non riguardano quanto sei bravo ma come vivi la tua vita nel tuo ambiente sociale. Noi invece continuiamo a organizzare premi per l’etica da dare a campioni famosi e che a loro volta partecipano perchè non possono negarsi. Perchè non premiamo gesti di atleti magari meno importanti ma per questo più significativi, proprio perchè non producono fama. Leggi: http://www.ncaa.com/buick
La storia della Roma lascia piuttosto sconcertati. Dopo tre mesi di allenamenti e numerose partite perse viene scoperto che le cause delle prestazioni insoddisfacenti sono da ricercarsi nel sistema di allenamento e di preparazione fisica, per cui dopo i classici faccia a faccia tra squadra, allenatore e dirigenti si decide di cambiare in modo radicale la preparazione. E’ come dire che Ranieri e lo staff tecnico sino ad ora non avevano capito niente. Alcune domande: c’era bisogno di aspettare tutto questo tempo? La percezione dell’urgenza di cambiare è così scarsa in chi dirige la squadra? Come è possibile allenare dei professionisti per un così lungo periodo senza accorgersi che non sono affatto d’accordo con il tipo di allenamento svolto? Come si fa ad allenare una squadra, dicendo: “Ok ragazzi da oggi cambiamo tutto”? Come ne esce la credibilità dell’allenatore e la sua stessa fiducia in sé da questo bagno di umiltà? E’ meglio mollare e andarsene o mollare le proprie idee e assumerne delle altre nello spazio di un confronto negli spogliatoi?