Nel calcio si va diffondendo una generazione di allenatori condottieri, sempre protagonisti. La polemica fra Conte e Capello ne è un esempio. L’importante è non accettare le critiche, attaccare. “Gli allenatori oggi sono piccoli Cesari, per il grande potere ricevuto dai club e la voglia di essere protagonisti, anche quando non sarebbe il caso. Sposano il ruolo del condottiero sempre in guerra, sfoderano un’aggressività, una rabbia non controllata, vogliono il centro della scena, Trapattoni, Liedholm e Boskov, con uguale carisma, avevano quell’ironia di cui i tecnici di oggi difettano”. Credo che avere sempre bisogno di nemici per ricaricare se stessi sia un modo molto dispendioso di vivere; si può essere perfezionisti come richiede il ruolo di allenatore senza per forza essere contro il mondo. In ogni caso sono stili personali e ognuno deve sentirsi libero di esprimersi come ritiene meglio. (Da laRepubblica, Intorcia e Ormezzano)