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Alleniamo gli atleti a prendere decisioni

Parlando con gli adolescenti che praticano sport, mi sono accorto che non è scontato che sappiano spiegare cosa fanno in allenamento piuttosto che in gara e quali sono i loro punti di miglioramento e le loro competenze.

Se in qualche questo dato potrebbe essere accettabile per coloro che si allenano anche solo 3 la settimana, a mio avviso non lo è per quagli atleti che si allenano quotidianamente e svolgono un’attività agonistica per loro significativa. Inoltre, lo sviluppo a lungo termine dell’atleta è un percorso che prevede per la maggior parte degli sport, con l’eccezione di quelli a specializzazione precoce, che a partire da 14/15 anni lo scopo dell’allenamento sia d’imparare a gareggiare.

Ma come può essere raggiunto questo scopo per chi non è in grado di spiegare compiutamente quali sono le sue competenze e come intende impegnarsi in gara?

Spesso negli sport di squadra è lo stesso allenatore a guidare la squadra dalla panchina quasi fosse composta da automi e non da giovani con pensieri specifici sul gioco da svolgere. Lo stesso vale in tutti gli sport situazionali e a prevalenza tattica che siano il tennis, il tennis tavolo, la scherma e altri ancora.  Vi sono sport, in cui più che in altri, il prendersi la responsabilità delle proprie decisioni e verificare gli effetti in gara fa parte di un irrinunciabile processo di sviluppo come persona e come atleta. Nessun allenatore dovrebbe ostacolare lo svolgimento di questo processo e tantomeno sostituirsi al processo decisionale degli atleti.

Questo percorso dovrebbe già essere presente in allenamento per poi trovare la sua applicazione migliore in gara. In conclusione, alleniamo gli atleti a prendere decisioni e a viverne le conseguenze positive e negative. Insegnamogli a praticare uno sport ragionato che gli permetta di sentirsi autonomi, autodeterminasti, consapevoli delle competenze e degli errori commessi.

 

Come prendi le decisioni?

Decidere: Abilità nel prendere decisioni con rapidità ed efficacia, assumendo dei rischi, prendendo decisioni basate su una quantità d’informazioni non ottimale e servendosi delle proprie intuizioni.  Intuitivo o sistematico? Identifica quale modalità descrive meglio il tuo stile decisionale.

E’ più intuitivo chi:

  • esamina solo le informazioni essenziali,
  • identifica possibili punti deboli partendo da dettagli dall’apparenza insignificante,
  • pone domande poco prevedibili e che possono lasciare stupiti,
  • nell’analisi non sembra procedere in modo sistematico,
  • rapidamente pone in relazione fra loro aspetti che non erano stati colti in precedenza,
  • fornisce rapidamente una soluzione,
  • è meno disponibile a rispondere a domande che gli chiedono ulteriori chiarimenti o approfondimenti sul tema.

E’ più sistematico chi:

  • sembra essere instancabile sul lavoro,
  • è particolarmente documentato sull’attività che deve prendere in considerazione o che sta già svolgendo,
  • procede in modo sistematico nell’affrontare un problema,
  • vuole capire a fondo la questione che sta affrontando,
  • pone domande specifiche e precise,
  • evidenzia punti deboli o fatti nuovi servendosi di un processo di analisi sistematico,
  • si prende del tempo per decidere, senza darne una immediatamente,
  • è più disponibile e paziente a rispondere alle richieste di chiarimenti.