Anders Ericsson ha avuto una carriera brillante e ha rinnovato l’interesse verso lo studio di un’idea semplice quanto il mondo: “Come si diventa in qualche cosa”. Per provare a fornire una risposta a questa domanda ha studiato i campioni dello sport, i violinisti delle scuole migliori, i maestri di scacchi e tanti altri super-performer. Ha scritto libri con titoli avvincenti come “The road of excellence” (1996) o “The Cambridge handbook of expertise and expert performance” (2006). Ha studiato per decenni la struttura e la l’acquisizione della prestazione esperta e in particolare come gli esperti imparano e mantengono nel tempo prestazioni eccellenti attraverso quella che lui ha chiamato deliberate practice.
La deliberate practice è un tipo di attività orientata allo scopo e, pertanto, si conoscono gli obiettivi e il modo di soddisfarli.
Nella musica, pochi studenti possono avere un insegnante di violino a tempo pieno, lo standard consiste nel prendere lezioni durante la settimana e nello svolgere a casa i compiti assegnati dal maestro. Pertanto a casa gli studenti si esercitano per migliorare il loro livello di competenza.
Richiede quindi l’esistenza di un insegnante che fornisce esercizi pratici da svolgere per migliorare le proprie abilità.
In breve la deliberate practice:
- sviluppa le abilità che già altri posseggono seguendo un determinato training
- pone la persona fuori dalla sua comfort zone, alla continua ricerca del miglioramento con un livello d’impegno quasi-massimale
- prevede obiettivi specifici e miglioramenti generici
- richiede la piena attention e lo svolgimento di azioni consapevoli
- necessita di feedback e modifiche all’impegno in funzione dei commenti e delle istruzioni dell’insegnante
- prevede il miglioramento della rappresentazione mentale delle proprie prestazioni
- richiede di cambiare precedenti abilità per fornire prestazioni migliori