Seguire le ultime fasi della preparazione psicologica di un atleta di livello mondiale assoluto è difficile quando si è a migliaia di km di distanza. E’ stato il caso del lavoro svolto con la squadra italiana di double trap, purtroppo non sono entrati in finale. Più amaro questo risultato per Francesco D’Aniello che ha mancato questo obiettivo per un solo piattello. Non è bastato sentirsi mezz’ora prima dell’inizio della gara o scambiarsi in questi giorni dei messaggi. Lo stesso vale per Daniele Di Spigno, un atleta ritornato a ottimi livelli mondiali, ma che come ha detto “non sono riuscito a cavalcare l’onda,” Perché lo stress agonistico in queste gare si manifesta all’improvviso, spesso proprio quando si sta facendo bene. In questi casi bisogna avere accanto persone di fiducia e esperte che possano aiutare a superare questi momenti. Non sempre si riesce, ma perché rinunciare a questa opportunità quando l’obiettivo è quello di vincere. Non sempre i miracoli riescono.
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Il tiro a volo è uno sport di cui poco si parla ma che ha dato molte soddisfazioni alle olimpiadi. In questi giorni è in corso la gara preolimpica sul campo di Londra ed è la prima e unica occasione in cui è possibile conoscere il campo e capirne le caratteristiche. Le condizioni atmosferiche sono piuttosto negative, fa freddo e i piattelli che escono a più di 100km orari sono soggetti all’influenza del vento. E’ un gara importante, non solo perchè qualifica per la finale di coppa del mondo ma soprattutto perchè ottenere una buona prestazione determina una condizione mentale positive e ottimista in relazione alla gara per cui ci si sta preparando da 4 anni. Francesco D’Aniello, argento a Pechino, e Daniele Di Spigno, atleti che seguo da anni, sono arrivati secondo e terzo. La vittoria è mancata per un piattello a D’Aniello che al termine della finale era a pari merito con un avversario e che nello spareggio che ne seguito è stato per il primo fra i due a sbagliare. Anche Di Spigno si è trovato nella stessa condizione ma ha vinto il suo spareggio per il terzo e quarto posto. E’ uno sport in cui si perde o si vince per un piattello (su 200 bersagli), la padronanza tecnica è fondamentale ma se a questa non si associa le voglia di vincere non si riesce a gestire la tensione che si prova quando si è consapevoli che un singolo errore può determinare prima l’esclusione dalla finale a sei tiratori e poi il podio.