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Il giudizio nella danza è un complesso processo, conscio ma anche inconsapevole, di valutazione delle seguenti caratteristiche
Una stima si basa su una semplice regola psicologica: l’essere umano è in grado di dare una valutazione obiettiva e precisa di un determinato soggetto (performance di danza ). Ci sono molte opinioni sui problemi di oggettività e soggettività di misurazione, valutazione e stima. Siamo tutti molto sicuri che l’obiettività di giudizio è abbastanza difficile da raggiungere. Quanto più il soggetto è generale e indefinito , più difficile è dare una valutazione oggettiva. In tali casi la stima è abbastanza personale. Un processo di giudizio è sempre sotto l’influenza dell’attitudine, disposizione del giudice.
Gli errori si possono ridurre attraverso alcuni passi importanti:
La funzione arbitrale, oltre ad essere delicata per gli innegabili risvolti psicologici coinvolti, è difficile ancor più di quella degli atleti e degli allenatori. Non basta conoscere perfettamente la disciplina, gli aspetti tecnici e le regole, occorre sapere applicare e riconoscere tutto ciò con tempestività e precisione.
Le difficoltà di una prestazione arbitrale sono indubbie e derivano anche dagli aspetti psicologici, di tensione, dalla complessità della gara e dalla posizione in cui viene a trovarsi il Giudice di Gara: il luogo ove si verifica il fatto da valutare oppure la durata del momento valutativo che nella danza sportiva può anche superare le 10 ore consecutive. Tutto ciò può essere affrontato e gestito attraverso un adeguato percorso di allenamento che comprenda anche l’allenamento mentale.
(di Daniela Sepio)
Ma quanto è difficile essere il primo tifoso di se stessi! Un atleta dovrebbe mostrare questa convinzione nei propri confronti e invece è una delle cose più difficili da fare. Alcuni esempi:
Ognuno di loro svolge l’attività di atleta in modo professionale, è la loro attività principale, è quella in cui vogliono realizzarsi nella vita. In queste occasioni non si sono dimostrati i migliori tifosi di se stessi. Lo sport agonistico richiede un elevato livello di fiducia in se stessi e l’incoscienza di sapere che la prossima volta andrà meglio di questa. Questa consapevolezza nasce dall’impegno profuso in allenamento, dal sapere che è vero che 1, 2, 3 0 più volte non andrà bene, ma non importa perché continuando in questo modo verranno anche i risultati. L’importante è continuare a sostenersi soprattutto quando le cose vanno male. In sintesi serve:
Pensiero del giorno
Le gare si fanno per sfidare se stessi a superare i momenti di difficoltà che inevitabilmente vi sono in ogni competizione. Chi vuole sfuggire a questa sfida non amplierà mai i suoi limiti.