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Balotelli superstar contro il razzismo per Sport Illustrated

mario balotelli

Huffington Post

Barcellona senz’anima

Il gioco del Barcellona nella partita contro il Milan è stato un esempio di esercizio estetico che è l’esatto contrario della mentalità vincente. Il Barcellona infatti ha avuto una percentuale di possesso palla che ha sfiorato il 70%, è qualcosa d’incredibile e che dimostra la qualità della squadra in campo ma nello stesso tempo è assolutamente inutile. Nel calcio vince chi tira in porta e di solito le squadre forti fanno più tiri allo scopo di avere più occasioni. Negli ottavi di Champions League ciò che conta è vincere, tutto il resto è un dettaglio. Nel calcio il goal è un evento raro non è come nel basket o nella pallavolo, dove si fanno punti ogni manciata di secondi. Il Barcellona, in questo caso è stato un esempio da manuale, perchè ha tenuto la palla che è la prima cosa da fare ma non ha fatto la seconda, che consiste nel tirare in porta. Per queste ragioni ha giocato senz’anima, il suo è stato un esercizio estetico di bravura ma non ha mai portato al gesto tecnico decisivo: il tiro in porta. Forse i giocatori spagnoli penseranno che hanno fatto tutto bene, tranne che per il goal, che però è ciò che distingue chi vince da chi perde. A me piace il concetto di “prendi la palla, passa la palla”, ma deve essere finalizzato a uno scopo, che nel calcio si chiama tirare impegnando il portiere.

Sospesa la partita Pro Patria-Milan per cori razzisti

E’ stata sospesa per la prima volta una partita di calcio per cori razzisti. Era un’amichevole fra Milan e Pro Patria. L’Italia ha quindi un nuovo triste primato.

Dopo una prima rassegna stampa della serata di ieri, sono arrivate le reazioni da parte di tutti media sportivi, e non solo, di tutto il Mondo sui fatti accaduti a Busto Arsizio e che hanno visto in Kevin-Prince Boateng il simbolo della protesta contro il razzismo. Eccoli i titoli, tutti più o meno sulla stessa linea, che parlano dalla vicenda. Si va dagli USA all’Inghilterra, passando per il Perù fino al Portogallo:

ESPN.com: “L’amichevole del Milan sospesa per gravi fatti di razzismo”
The Times: “Boateng e il Milan ricevono il supporto del mondo del calcio contro il razzismo”
Daily Mail: “Grande gesto di Boateng contro il razzismo”
The Guardian: “I giocatori del Milan lasciano il campo per protesta contro il razzismo”
Eurosport: “Razzismo, tutti con la scelta di Boateng e del Milan”
Los Angeles Wave Newspaper: “Boateng lascia il campo dopo cori razzisti”
Radio Programas del Perù: “Boateng scaglia il pallone contro i tifosi dopo insulti razzisti”
Channel News Asia: “Boateng lascia con furia il campo dopo i cori razzisti”
Sportbladet: “Boateng e il Milan lasciano il campo dopo episodi di razzismo”.
Record: “Amichevole del Milan sospesa per cori razzisti contro i giocatori di colore rossoneri”.
New York Times: “Il nuovo anno inizia male: razzismo durante Pro Patria-Milan”.
A Bola: “Canti razzisti interrompono l’amichevole Pro Patria-Milan”.

(da http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=100377)

Il video: http://www.youtube.com/watch?v=zA5tYwTH7hA

La Sindrome del Successo

E’ da alcuni giorni che la questione Allegri, allenatore del Milan, è apparsa sui quotidiani e ieri si è aggiunto un nuovo episodio. Allegri e Inzaghi hanno litigato in modo molto acceso in campo in presenza del pubblico e della squadra giovanile del Milan che Inzaghi allena.

Primo: un insulto di questo tipo di un qualsiasi calciatore avrebbe determinato un coro di commenti negativi e di condanna da parte dei media e ciò non è avvenuto. Ma questo m’interessa poco.

Secondo:  mi pongo la domanda come mai due persone pubbliche e di grande successo abbiano perso così facilmente l’autocontrollo. Anche qui non ne faccio una questione morale ma m’interessa capire cosa porta a queste reazioni. C0s’è il solito narcisismo ferito delle persone famose, la cosiddetta Sindrome del Successo basata sul concetto “Come osi parlarmi in questo modo, tu non sai chi sono Io!” Temo che questa sia la spiegazione che li ha portati a questo litigio.

Terzo: suggerirei a questi allenatori e plurimilionari di imparare da Nils Liedholm, da Enzo Bearzot o da Dino Zoff cosa significa autocontrollo. Ricordiamoci sempre un aspetto base della comunicazione interpersonale: si elogia in pubblico e si litiga in privato. Le scenate in pubblico sono la rappresentazione dell’elevato grado di stress che stiamo vivendo e della conseguente difficoltà a mantenere il controllo delle nostre azioni.

Il Milan non ha pazienza

L’allenatore del Milan, Allegri, è messo in questi giorni fortemente in discussione perché la squadra non segna e ha perso due delle prime tre partite di campionato. E’ una squadra che ha mandato via 5/6 giocatori giocatori importanti senza averli sostituiti con altri top player. Il Club si associa così alle altre società di calcio nel pensare che l’allenatore che nelle due stagioni precedenti ha vinto il campionato ed è arrivato secondo, dopo appena tre partite può essere licenziato. Se questo è il sistema per superare le difficoltà si può dire che il calcio italiano è ormai perso.

Ancora Juve-Milan

Tutte e due sono stanche. La Juve può avere l’ansia di dovere chiudere e finire come il Barcellona: tirare ma non segnare. Il Milan ha l’energia di chi di colpo crede che l’impossibile possa realizzarsi. Vediamo chi dei due sarà più bravo a gestire questa tensione che, siamone consapevoli anche noi, sarà pazzesca per i prossimi 10 giorni.

Le esasperazioni del calcio piacciono

Settimana di esasperazioni nel calcio, tanto che lo stesso Conte ha ammesso “abbiamo caricato male questa partita, cominciando da me”. Ma non è stato solo questo, ci sono state le esternazioni pubbliche di Reja sul restare o andare via dalla Lazio, quelle continue di Ranieri, Galliani e Conte che a fine 1° tempo s’insultano, l’eterna polemica sugli arbitri che decidono con i loro errori il campionato. Perchè accadono? Perchè questo è ciò che piace ai tifosi, che si possono schierare, trovare dei nemici su cui scaricare le loro frustrazioni e fare squadra per difendere l’affermazione di un loro beniamimo. Non interessa parlare di calcio ma trovare qualcosa e qualcuno su cui sfogarsi. Finalmente hanno visto (metaforicamente) il sangue e hanno nuovamente dei nemici, ognuno i suoi. Le squadre e le società sono ancora una volta cadute in questa trappola, anche se a qualcuno di loro piace caderci dentro.

Le frustrazioni di Ibra

Ibrahimovic sa che deve imparare a trattenersi e che queste sue reazioni istintive sono sbagliate. Non è la prima volta che un fuoriclasse cade in questa trappola che lui stesso si è teso: la testata di Zidane è la madre di questi gesti inconsulti. La questione pone due domande. La prima riguarda l’atleta: come mai questi fuoriclasse, consapevoli del grande valore che rappresentano per la squadra e altrettanto consci di questo loro punto debole non agiscono per cambiare? Secondo: Come mai i loro club non si muovono per prevenire questi comportamenti? Ciò che è evidente è che le reazioni dei giocatori e del club sono sempre a posteriori, come se non fossero interessati o preparati ad agire diversamente. E’ inutile attribuire allo stress generato dalla pressione su questi giocatori la causa di questi comportamenti sbagliati e non passa tutto con una bella dormita. Bisogna imparare a restare sereni e corretti e forse lo psicologo potrebbe aiutare questi fuoriclasse a cambiare e il club a sostenerli non solo a parole.

E’ il momento di lamentarsi degli arbitri

Juve e Milan si sentono penalizzate e i rispettivi allenatori lo dichiarano apertamente. In più la Juve con il suo dg Marotta afferma che sono anche poco esperti. E’ venuto il momento di lamentarsi degli arbitri. E’ sempre la stessa storia ogni anno, quando i risultati non vengono (Juve) o un giocatore viene squalificato (Milan) ovviamente la colpa principale è dell’errore arbitrale che condiziona il campionato. Più corretta è invece la reazione di Guidolin dopo la partita persa con la Fiorentina. “I rigori contro? Non giudico l’operato dell’arbitro, accetto il loro giudizio anche se qualche volta la penso in maniera diversa. Io ho uno stile mio che voglio portare fino alla fine. Se ha visto i rigori vuol dire che c’erano. Anzi non mi sono molto piaciuto quando ho protestato con lui per i due minuti di recupero dati”.

Girone di andata calcio

Commenti sulle 19 partite del girone d’andata del campionato di serie A di calcio e previsioni su quello di ritorno. Le prime tre squadre di testa, divise da 3 punti, raggiungono questa posizione con risultati diversi.

  Vinto Pari Perso
Milan 63,1% 21,05% 15,7%
Juventus 57,8% 42,1% 0
Udinese 57,8% 26,3% 15,7%
  1. Il Milan ha vinto più spesso delle altre. La sua media del 63% di successi è analoga a quella raggiunta al termine del girone di andata della stagione precedente e al termine del campionato che ha vinto.
  2. La Juventus ha 1 punto in più del Milan pareggiando il 42% delle partite contro il 21% ma senza essere mai  essere stata sconfitta.
  3. L’Udinese ha perso 3 partite come il Milan ma ha 1 pareggio in più, che determina il distacco di 3 punti dalla capolista.
  4. Il campionato passato è stato vinto mantenendo la stessa percentuale di successi del girone di andata, riducendo al minino le sconfitte nella seconda parte (non più di 1) e aumentando i pareggi rispetto alla prima parte del campionato.
  5. La Juventus ha finito il girone di andata senza sconfitte e potrebbe permettersi anche 2 sconfitte in quello di ritorno ma non le altre due squadre.
  6. Gli scontri diretti possono determinare il campionato, non solo perché chi vince avrebbe superato un ostacolo decisivo, ma soprattutto sarebbe negativo per chi perde perché si troverebbe costretto a non subire più insuccessi se vuole vincere il campionato.
  7. Sono, però, altrettanto importanti anche le partite apparentemente facili perché la squadra di vertice deve ottenere sempre la vittoria.
  8. La tabella di marcia è la seguente su 19 partite bisogna vincerne almeno 11, perderne 2  e pareggiarne 6 per essere quasi certi di arrivare secondi, chi vuole vincere dovrà fare meglio.
  9. In sintesi, di solito vince chi nel girone di ritorno mantiene lo stesso ritmo di successi e aumenta il numero dei pareggi. Infatti,  l’anno scorso l’Inter è arrivata a 6 punti dal Milan pur vincendo solo una partita in meno (23vs24) ma ha fatto meno pareggi (7vs10) perché ha perso il doppio degli incontri (8vs4).