Archivio per il tag 'MotoGp'

Marquez: il corpo è uno solo e la mente non lo sa

Il dolore rende più umani e consapevoli dei limiti. Lo sanno tutti ma quando lo provi su di te diventa un’esperienza terrificante. Da leggere l’intervista al “cannibale”  Marc Marquez, divorava i suoi avversari, ora sfrutta la loro scia: “È la legge del motociclismo: quando uno soffre, cerca di sopravvivere. Il più debole sfrutta il più forte, e io nelle qualifiche ho scelto Vinales, il migliore: un tempo seguivano me. Adesso è il mio turno”.

L’intervista parla del suo dolore dell’accorgersi quanto sia difficile fare attività normali come farsi la barba o giocare con i cani. Ha imparato che la sua testa gli dice delle cose, che il poi il suo corpo non riesce ancora. E’ come mettere un software vecchio su una macchina diversa, non funziona.

Capisci cosa vuole dire avere un’idea fissa, come si passa in un attimo dalla gioia per un progresso alla tristezza di capire quanto sei ancora lontano da come eri. In un istante la tua vita è cambiata, e tu continui a provare a ragionare come prima dell’incidente, è depressivo, non sei più in grado di fare quello che vuoi.

La lotta di Marquez è d’imparare a vivere con questa nuova consapevolezza dei suoi limiti e di continuare la cura per raggiungere una competa riabilitazione, deve anche imparare a crederci sapendo che tutto questo non è certo.

Sarà capace di diventare il cannibale anche della sua ombra, che continuamente gli mette dei dubbi?

Valentino Rossi cade nella trappola di Marquez

Intorno a Valentino Rossi nell’ultima settimana si sono create le premesse per quella tempesta perfetta che si poi scatenata in gara e che ha avuto il suo epilogo con la caduta di Marquez. Era prevedibile? Sì, lo era. Era evitabile? Forse. I contendenti sono  un gruppo di giovani adulti, professionisti, che hanno trasformato il loro amore per le moto e la velocità in un lavoro e per questo si sfidano a chi va più veloce in giro per il mondo, con il loro seguito di tecnici, manager, aziende, che lavorano per metterli nelle condizioni migliori per soddisfare i loro sogni di gloria. Questi giovani sono dei talenti disposti a correre qualsiasi rischio pur di vincere e le curve sono il luogo del duello. Valentino Rossi è il capobranco di questo gruppo di giovani avversari, gli altri vogliono prendere il suo posto, e per un po’ ci sono riusciti, poi lui è tornato ed eccolo ottenere l’altro anno il secondo posto e ora sino all’ultima corsa è in testa al mondiale. Solo uno dei migliori lo può sfidare, non certo Lorenzo che gareggia per vincerlo il mondiale, sarebbe troppo rischioso, allora si offre Marquez che è arrabbiato con lui perché l’ha tolto di mezzo nella corsa per la vittoria e così a Sepang si scontrano al ritmo di quindici sorpassi, nove solo in un giro. Difficile reagire con calma a queste provocazioni fini a se stesse di Marquez e Rossi è caduto nella trappola di accettare questa sfida, che poteva terminare solo se l’altro fosse caduto e questo è quello che è successo. Mike Webb, il direttore gara ha detto che dalle immagini “non è stato possibile stabilire se Rossi abbia colpito o meno Marquez con un calcio” e che Marquez ha sicuramente infastidito Rossi pur se nel limite del regolamento. Sta di fatto che Marquez ha voluto dimostrare che se lui voleva poteva fermare Rossi e quindi affermare la sua leadership sul circuito; “una ragazzata” se non fosse che in questo modo stava alterando il risultato della gara e del mondiale che in ogni caso lo vedeva sconfitto. In precedenza non aveva fatto nulla per impedire di essere sorpassato da Lorenzo, il diretto avversario di Rossi per il titolo mondiale. Marquez non aveva nulla da perdere a fare il bullo contro Rossi, alla peggio nel duello sarebbe caduto e sarebbe passato per vittima e Rossi il campione che non sa più vincere senza commettere scorrettezze. Non c’entra la ragione, è stato uno scontro di emozioni ad alta velocità. Valentino Rossi aveva comunque tutto da perdere nell’accettare questo duello, se cadeva era finita, se commetteva una scorrettezza pure, se stava dietro e aspettava con pazienza aveva una chance per raffreddare la sfida e continuare la lotta per il successo finale. Questo ragionamento è molto difficile farlo mentre si duella con il tuo avversario. Può essere programmato in precedenza. Se so che Marquez me la vuole fare pagare, devo preparare un piano del tipo: “E se succede che … cosa decido di fare?”.  Questo è quello che mi aspetto da un campione come Valentino Rossi, la pianificazione mentale delle situazione avverse che oggi, visto il contesto ad alto tassi emotivo che si è determinato, potrebbero accadere. In questo caso, avrebbe potuto chiedersi (o le persone del suo team avrebbero potuto consigliargli): “Se mi sento provocato cosa è ragionevole che faccia?”. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, l’importante è non cadere nella trappola costruita dagli avversari e potere dire alla fine della gara di avere corso esattamente come si era previsto. Purtroppo questo non è avvenuto e ora Valentino Rossi dovrà decidere cosa fare, personalmente mi auguro che gareggi.

(Su: http://www.huffingtonpost.it/../../alberto-cei/caro-valentino-eri-mentalmente-impreparato-alla-trappola-di-marquez_b_8388120.html)