Il lavoro con atleti di discipline sportive molto diverse fra di loro come sono il tiro al piattello, i tuffi, la marcia e la scherma nei giorni che precedono la gara, mi porta a pensare che la serenità personale sia per loro un fattore importante per gareggiare al meglio. La serenità non la considero sinonimo di essere calmi. Consiste, secondo me, nell’essere consapevoli di:
- possedere le competenze necessarie per gareggiare questa volta al meglio
- essere pronti ad affrontare le molte difficoltà che la gara propone
- sapere entrare nella difficoltà e uscirne con successo grazie all’allenamento effettuato
- avere acquisito l’abilità a vivere solo l’istante presente e non l’immediato futuro
In tal senso la gara deve essere intesa come un susseguirsi di istanti che scorrono in modo continuativo sino al termine della propria prestazione, ma la concentrazione è sempre sul singolo momento, non sul passato e non sul futuro.
Per tutti noi c’è molto da riflettere su questi temi di cui si parla troppo poco, talvolta troppo occupati nell’insegnare solo le tecniche psicologiche per affrontare le gare.