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Come gestire il ritorno dal mondiale

Per molti giocatori il mondiale in Qatar è terminato mentre altri sono entrati nelle due ultime decisive partite per la vittoria finale o comunque per confermare un risultato prestigioso. Tutti stanno tornando o torneranno a giocare nei loro club. Molti saranno insoddisfatti, altri invece avranno realizzato il loro sogno. Tutti dovranno recuperare e ri-mettersi in clima campionato.

Questo periodo dovrebbe essere suddiviso in alcune fasi.

La prima corrisponde a una fase di recupero fisico e mentale dalle esperienze vissute durante il mondiale in Qatar. Dopo quasi un mese vissuto solo per essere pronti a giocare le partite ora si tratta di ri-amplare il proprio focus sul mondo esterno da quello più ampio al di fuori del sport a quello più personale relativo della propria cerchia familiare e di amici. Consapevoli di avere vissuto un’esperienza eccezionale ora si deve uscire dall’isolamento raggiunto con la propria squadra nazionale. Sono giorni in cui ci si dovrebbe rilassare e fare attività per il solo piacere di farle, fuori dagli orari e dalle regole rigide della vita abituale del calciatore. E’ un  momento necessario per raffreddare e dare un senso alle emozioni vissute in quei giorni, mettendo in evidenza cosa si è imparato per il futuro prossimo e riducendo il peso di ciò che si ritiene sia andato male o al di sotto delle proprie aspettative.

La fase successiva è quella del rientro in squadra e della ripresa della propria routine quotidiana in vista del campionato. Se la fase precedente di decompressione sarà stata svolta in modo ottimale, sarà più facile ritrovarsi con la motivazione richiesta per mantenere un ritmo partita efficace. Il ruolo dell’allenatore sarà indispensabile per guidare il suo gruppo di atleti a ricominciare con l’entusiasmo e l’intensità necessari a giocare al loro meglio. Il clima di squadra sarà decisivo nelle prime partite e le sostituzioni durante la gara saranno, a mio avviso, un parametro utile  per capire quanto ognuno è disposto a impegnarsi per il fine comune. Chi esce deve capirne e accettarne i motivi mentre chi entra deve sentirsi indispensabile per la squadra e giocare di conseguenze.

Come sarà il campionato di calcio spezzato dal mondiale?

In questa stagione agonistica il campionato di calcio sarà diverso da quelli precedenti a causa della Coppa del Mondo in Qatar che si svolgerà per un mese a partire dal 20 novembre. Questo evento si somma comunque ad altri.

Il primo è la chiusura del calcio mercato il 1° settembre a campionato già iniziato da 4 partite. Il principale fattore umano che viene a essere colpito è la costruzione della coesione di squadra. E’ uno dei punti fermi del gioco di squadra. Ci sono calciatori che dopo pochi giorni dall’acquisto sono già titolari. Come è possibile che s’integrino in così poco tempo e che i compagni di squadra dialoghino con loro sul campo in partita in modo efficace. E’ una conoscenza che avviene in modo estremo e non certo nei modi desiderabili.

Secondo, gli allenatori delle squadre che lottano per lo scudetto ragionano preoccupandosi di stare nel gruppo di testa quando inizierà la sosta per il mondiale. E’ un ragionamento a breve termine, di circa 10 settimane, inutile pensare a lungo termine poiché non si sa in che condizione saranno i giocatori al ritorno dal Qatar. Per dopo si vedrà, come se si trattasse di un nuovo campionato.

Terzo, le squadre che giocheranno le coppe avranno un impegno duro sempre in questo stesso periodo, in Champions League saranno 6  partite da lottare per qualificarsi e sempre da oggi a novembre.

Come ragioneranno i calciatori impegnati su questi tre fronti: campionato, coppe e mondiale? Cosa faranno per evitare d’infortunarsi? Cosa faranno gli allenatori: punteranno sempre sulla squadra migliore o sceglieranno di alternare i giocatori in funzione dell’importanza dell’impegno? Verranno introdotte nuove strategie di recupero fisico e mentale?