Da quest’anno i bambini di 8-10 anni che giocano a calcio sono arbitrati da un loro coetaneo. Lo spiega Maurizio Crosetti sula Repubblica di oggi. La partita che ha visto si è svolta a Torino e gli unici a protestare sono stati i ragazzi che dicono che non sempre gli altri si fermano quando viene fischiato un fallo e così l’azione dopo restituiscono la cortesia. L’effetto è stato comunque positivo, perchè i genitori non hanno protestato come invece fanno di solito e gli allenatori sono stati soddisfatti. Questa è la strada per responsabilizzare i bambini, che imparano a fare proprie le regole senza aspettare la decisone dell’adulto-arbitro. I genitori potranno al massimo bisbigliare le loro proteste, perchè come si fa a insultare un bambino e la partita si svolge in un clima più disteso e non litigioso. Speriamo che questa esperienza continui e non si smetta perchè magari andato via Gianni Rivera da presidente del settore giovanile del calcio arriva qualcun altro a cui questa dimensione del calcio non interessa.
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Gianni Rivera, presidente del Settore Giovanile e scolastico della FIGC, ha dato il contrordine: ai bambini e ai ragazzi per prima cosa insegniamo la tecnica e favoriamo il divertimento e lo sviluppo della creatività. Ottime notizie dopo un’era passata a curare il fisico o a badare alla tattica. Anche Franco Causio ha detto che nei bambini (6-12 anni) c’è bisogno che giochino, tocchino tante volte il pallone e non siano costretti dagli schemi. Continua Rivera, noi da ragazzi ci organizzavano da soli e spontaneamente si creavano difensori e attaccanti, perchè non si potrebbe fare anche adesso? Insomma nel calcio italiano qualcosa si muove in modo positivo. Finalmente!