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Una nuova Rivista nel mondo delle scienze dello sport

A new scientific Journal in the sport sciences world.

“We wanted to focus on a quality journal, a prestigious publication that could, in some way, convey to a wide readership our point of view on the evolution of training, and, in particular, on the evolution of strength training applied to weightlifting …

Strength was a major element in standing up to observe and do- minate the surrounding area and beyond: slowly and steadily or with bursts of strength, mankind has come a long way. Strength was also paramount to the develop- ment of man’s cognitive abilities, the ability to move in his immedia- te surroundings, to interact with the environment and to process the ensuing stimuli …

We must invest in culture, the vehicle with which we can spread knowledge and experience. The world of sport needs to reflect on the importance of culture and we feel it is our duty to set the ball rol- ling and continue on this journey.”

(Source: Editorial Antonio Urso EWF President)

Il rapporto allenatore-atleta è sufficiente per vincere?

Nel nostro paese vi è ancora una concezione artigianale dello sport di alto livello in particolare modo negli sport individuali. Nella maggior parte dei casi lo sviluppo e l’affermazione di un atleta si basa su una profonda relazione di collaborazione con il suo allenatore. Non è raro che l’allenatore sia il marito dell’atleta o il genitore (padre/madre). E’ evidente che questo sistema è soggetto a tutte quelle interferenze che sono tipiche dei rapporti di coppia. Le componenti psicologiche di ognuno hanno in queste relazioni una rilevanza incredibile, perchè l’allenamento consiste nel costruire situazioni con livelli di stress predeterminati che l’atleta deve affrontare con successo così da permettere un miglioramento delle sue prestazioni di gara. In questo contesto, gli allenatori hanno un ridotto scambio di idee e di confronto professionale con gli altri colleghi e l’uso delle innovazioni prodotte dalle scienze dello sport dipende solo dalla loro curiosità e dal desiderio di aggiornarsi. Il limite di questo approccio non consiste solo nel limitato uso dei contributi della scienza da parte degli allenatori ma anche della difficoltà dei ricercatori di ascoltare e comprendere quali sono le esigenze e le richieste degli allenatori. In altre parole, vi è necessità di parlare insieme, di condividere idee, di criticarsi reciprocamente in modo costruttivo e di costruire piani di lavoro basati sulla collaborazione.