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Come vivere il momento secondo Maria Sharapova e Serena Williams

Alcune regole per eccellere secondo Maria Sharapova e Serena Williams.

Maria Sharapova

 Quando sei in una situazione competitiva e sei a terra, cosa fai o dici a te stessa?
“Mi prendo il mio tempo nel mezzo dei miei giochi di servizio. Cammino fino alla linea di fondo. Muovo le corde. Faccio un piccolo discorso di incoraggiamento, ed è molto automatico. Penso che sia più che altro mettere gli occhi sulle corde e avere questa ripetizione che non importa se ho vinto il punto o ho perso il punto. Sono su questo fiume che va dove deve arrivare, non importa quale roccia sia in mezzo, non importa quale tempesta sia in arrivo. L’acqua, alla fine, scenderà lungo il fiume. È un posto sicuro per me, perché nel tennis i momenti cambiano molto, proprio come nella vita. Un secondo, tutto è positivo, e subito dopo si ricevono cattive notizie. Vedo quelle corde, e vedo le mie dita che giocano con quelle corde, e penso di essere lì con la testa e di non essere eccessivamente eccitata o abbattuta. Ma di essere in questo stato mentale intermedio”.

Serena Williams

Il mio gioco è la mia tenacia mentale - “Non solo per poter giocare, per vincere, ma per poter riemergere quando sono a terra. Sia in campo che dopo dure sconfitte, per ritornare e continuare a lottare, è qualcosa che richiede molta tenacia”.

Allenarsi sotto pressione - Williams crede che il tennis sia “al 70% mentale”, per questo cerca di replicare le situazioni di gara durante le sessioni. Ad esempio: sotto 15 a 30 e secondo servizio. La simulazione competitiva è un metodo di allenamento molto efficace.

Restare nel momento - molti tennisti affogano sotto pressione e tendono a sciogliersi quando stanno perdendo. È importante rimanere lì, usando la nostra forza mentale per vincere. Si raggiunge questo obiettivo vivendo il momento: “Anche se stai attraversando un brutto momento della vita, non puoi affrettarti a superarlo all’istante. Devi vivere un momento alla volta. È lo stesso su un campo da tennis. Devi giocare un punto alla volta”. Vivi il qui e ora.

Dimentica gli errori - “Un’altra cosa che mi fa giocare male è se penso troppo alla mia ultima partita. Potrei averla vinta, ma non sono contento di come l’ho vinta … Se ti arrabbi davvero per gli errori, il miglior consiglio che mi sia mai stato dato è quello di dimenticarlo. Non puoi riavvolgere il tempo, non puoi cancellare quell’errore, ma puoi migliorare e non farlo in futuro”.

Insegnare i comportamenti che esaltano la tecnica

Mi sembra che ai giovani s’insegni bene la tecnica ma si spenda poco tempo nell’insegnargli quali sono i comportamenti migliori per poterla manifestare. Ad esempio, nel tennis un giovane una volta che ha imparato a servire, deve eseguirlo nel modo migliore il maggior numero di volte. A questo punto, spesso al giovane, non viene più dedicata la stessa attenzione perché il gesto tecnico lo ha acquisito. Secondo me invece il giovane pur avendo acquisito questa abilità non è ancora in grado di valorizzarla. Nel migliore dei casi se è scrupoloso, cercherà in qualche di concentrarsi prima di eseguire il gesto e poi servirà. A mio avviso in questo modo il tennista non può sapere se è pronto a servire, mentre più probabilmente lo esegue in modo meccanico. Inoltre in partita questa situazione neutra non si presenterà mai; perché lui servirà sempre dopo uno scambio di gioco e dopo una pausa di qualche decina di secondi. Come tutti sappiamo, quello che si  pensa in quei secondi è importante nel determinare in che modo ci si predispone al servizio. L’efficacia del servizio deriva molto da come il tennista trascorre i secondi che ne precedono l’esecuzione. La domanda è: quanto spesso si allena a predisporsi positivamente al servizio e, solo successivamente, a servire? Si può possedere la tecnica migliore ma se la mente dice No o è distratta, il tennista avrà un problema che non sa come risolvere perché non si è mai allenato a farlo.

Valuta il tuo servizio nel tennis

Il servizio non si migliora di certo durante la partita, però quale che sia il tuo livello di padronanza di questo gesto tecnico è necessario che lo attui al massimo livello di cui sei capace, indipendentemente dal risultato di quel momento e dalla fase di gioco del match.  Remember:

Quando la palla finisce contro la rete oppure va fuori o non ti entra neanche una seconda, l’errore è ovviamente sempre tecnico. Allora ti dici che avresti dovuto colpirla diversamente … che il braccio piuttosto che le gambe non hanno fatto il lavoro giusto … tutto questo è vero ma dimentichi che il corpo non si muove da solo E’ LA TESTA CHE COMANDA, CHE DICE IN OGNI MOMENTO COSA FARE.

L’errore è sempre tecnico, ma bisogna sempre chiedersi: “Quanto pesa la componente mentale in questo errore che ho fatto nel servizio?” E allora bisogna sapere come fare per ridurre gli errori, certamente la prima risposta che viene da dire è migliorando la tecnica, d’accordo e la sezione dedicata alla tecnica del servizio ha questo obiettivo.

Per migliorare l’approccio mentale al servizio devi essere consapevole di quali sono i tranelli psicologici in cui cadi quando esegui questo fondamentale. A questo scopo ti propongo di rispondere a un questionario in cui  ti si chiede quanto spesso commetti errori che dipendono in larga parte dal tuo atteggiamento mentale. Rispondi in modo onesto cosicché il risultato che otterrai ti darà indicazioni precise su quali sono gli aspetti mentali che devi allenare per servire in modo efficace.  Non importa quali siano i tuoi attuali limiti tecnici, in partita devi servire dimostrando la qualità della tua azione così come ora la possiedi, senza che venga alterata dalla condizione mentale di quel momento. Se userai un approccio mentale corretto anche la tua tecnica ne beneficerà e potrai giocare in modo più soddisfacente.

 Rispondi al test

“Come affronto mentalmente il mio servizio”

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Istruzioni: Per favore leggi ogni frase e indica quanto spesso ti comporti come nelle situazioni qui sotto riportate segnando con una X il numero che meglio indica ciò che è vero per te.

1  indica  mai  e  7  sempre  -  Tutti gli altri numeri indicano livelli intermedi di frequenza.

Quanto spesso:

                                                                                                                                                                                                                   Mai                  Sempre

  1. Il mio servizio è della stessa qualità che mostro in allenamento?

 

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  1. Sono precipitoso o sono troppo lento nell’esecuzione?

 

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  1. Sbaglio il servizio perché sono arrabbiato o abbattuto?

 

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  1. Servo ma non sono concentrato?

 

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  1. So già prima di tirare che andrà a rete?

 

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  1. Sono troppo ansioso per servire con efficacia ma non faccio nulla per reagire?

 

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  1. Tiro perché non vedo l’ora di finire il game?

 

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  1. Mi sono detto che non sono capace a servire?

 

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  1. Sono stato sicuro di avere il set in pugno e ho cominciato a sbagliare il servizio?

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  1. Tiro la seconda di servizio senza esserne convinto?

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